Anche il Brasile è entrato a fare parte quest’anno del novero dei paesi aderenti alla Convenzione dell’Ai del 5 Ottobre 2016 ottenendo, in questo modo, il riconoscimento dei propri documenti – purché apostillati – all’Estero e, a sua volta, dando riconoscimento in Brasile di tutti i documenti emessi da Stati Esteri aderenti alla medesima Convenzione, come l’Italia, purché a loro volta apostillati.
La differenza, rispetto la procedura finora in vigore, è soprattutto in termini burocratici, ma anche di costi, per cittadini e aziende sia brasiliane che estere.
Grazie all’adesione alla Convenzione, infatti, tutti i cittadini brasiliani, per vedere riconosciuti i propri documenti all’Estero, non dovranno più recarsi nella autorità diplomatiche dei singoli Stati esteri ma dovranno solo far apostillare i propri documenti presso l’autorità brasiliana incaricata del servizio di apostille.
Chiaramente, nell’ottenere tale beneficio di vedersi riconosciuti i propri documenti all’Estero, anche il Brasile, a sua volta, concede il beneficio di riconoscere i documenti esteri ugualmente apostillati.
I cittadini italiani, dunque, e anche le aziende italiane, così come cittadini e aziende di altri Paesi aderenti alla Convenzione Aia del 5 Ottobre 1961, non dovranno più portare i propri documenti a legalizzare presso le autorità diplomatiche brasiliane ma basterà li facciano apostillare, nel proprio paese.
Va detto che la Convenzione sulle Apostille in Brasile è in vigore dal passato 14 agosto 2016, benché l’adesione sia avvenuta lo scorso 2 dicembre 2015, e la pubblicazione del relativo Decreto Presidenziale n. 8660 sia avvenuta il 29 gennaio 2016.
L’autorità competente per il rilascio dell’apostilla a favore dei cittadini brasiliani è il Consiglio Nazionale di Giustizia, il quale ha messo a disposizione un apposito servizio web (http://www.cnj.jus.br/poder-judiciario/relacoes-internacionais/convencao-da-apostila-da-haia/cartorios-autorizados) che consente ai propri cittadini di individuare un modo semplice quali siano le autorità che possono apostillare i documenti.
Anche per i cittadini degli altri Stati aderenti alla Convenzione dell’Aia del 5 Ottobre 1961 la stessa è già attiva. E, pertanto, fin da ora non si devono più legalizzare presso consolati e ambasciate del Brasile i documenti esteri, affinché gli stessi abbiano valore in Brasile: un bel risparmio di tempi e di costi per cittadini e aziende interessate a commerciare in nel Paese sudamericano.
Per quanto riguarda, nello specifico, cittadini italiani e aziende italiane, per convalidare in Brasile un documento ci si deve rivolgere alla Cancelleria della Procura della Repubblica, nel caso si tratti di documenti giudiziari o di atti notarile, e alla Prefettura, nel caso si tratti di atti di stato civile o altri atti amministrativi.
avvocato per stranieri – studio legale immigrazione