Assegni familiari per badanti straniere

Assegno familiare: cosa accade nel caso di colf e badanti

Di solito i lavoratori dipendenti hanno i figli a carico affinché possano beneficiare dei cosiddetti assegni per il nucleo familiare. Un beneficio che va non solo a favore dei lavoratori italiani ma anche per tutti gli stranieri che, sia comunitari che extracomunitari, godono di regolare permesso di soggiorno.

E si possono percepire anche per i figli lasciati a casa, cioè nella loro madrepatria.

Assegni fino a 5 anni di arretrati

L’assegno per nucleo familiare viene riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti. È un plus oltre il regolare stipendio che viene versato direttamente dal datore di lavoro direttamente in busta paga.

Ma come funziona per badanti e colf?

Di solito per questa categoria di lavoratori non essendo il datore di lavoro un sostituto di imposta l’assegno in esame viene versato dall’INPS dopo aver fatto espressa richiesta all’ente previdenziale.

Stante alla legge si possono richiedere gli assegni familiari anche 5 anni dopo il diritto spettante prima che cadano in prescrizione. In pratica, chi non li ha mai richiesti può farlo recuperando 60 mesi di arretrati.

E se i figli sono all’estero?

Gli assegni familiari non vengono certo persi dal lavoratore domestico qualora il figlio dovesse non vivere con il genitore o si trovi all’estero. Questo è un dato di fatto che si applica in qualunque circostanza anche nel caso di dipendenti italiani.

Approfondimento: assegni familiari per i figli residenti all’estero

Tuttavia è palese l’espresso riferimento e beneficio che gli stranieri traggono dalla norma dal momento che capita non di rado che una badante venga in Italia lasciando nel Paese di provenienza i figli.

Figli a carico come dimostra il fatto che i soldi guadagnati come colf o badante in Italia, in parte vengono spediti all’estero proprio per sostenere la famiglia di origine.

Il valore dell’assegno si basa sulla composizione del nucleo familiare e quindi sul numero dei figli, oltre che sul reddito familiare.

Sul reddito familiare si sottolinea che ai fini dell’emissione dell’assegno lo stesso deve essere prodotto in una percentuale di almeno il 70% per mano di lavoro dipendente. I limiti di reddito e gli importi dell’assegno cambiano ogni anno e sono stabiliti con tabelle predisposte dall’INPS.

Possono comunque in tal guisa richiedere gli assegni familiari anche quei lavoratori domestici i cui figli pur essendo cittadini comunitari o extra comunitari non sono collocati in Italia.

Serve però risalire alla giusta composizione del nucleo familiare. Insomma nel caso di specie la legge italiana non volta le spalle a coloro i quali hanno un lavoro che non sempre permette di vivere con i propri figli, proprio come accade per colf e badanti soprattutto stranieri.

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