Assegno di inclusione per stranieri 2023

Guida completa all’assegno di inclusione: tutte le informazioni utili

A partire da gennaio 2024 arriverà in Italia una nuova misura che andrà a sostituire il precedente Reddito di Cittadinanza. Ma in cosa differiscono le due misure? Quali sono le caratteristiche di questo sostegno? Vediamolo insieme.

Se ne parlava ormai da diverso tempo ma adesso la notizia è ufficiale: con il Governo Meloni è stata varata una nuova misura di sostegno al reddito ed accompagnamento nel mondo del lavoro che prenderà il posto del reddito di cittadinanza.

Questa nuova misura si chiama “assegno di inclusione” ed è al centro del recente Decreto Lavoro. Inizialmente si ipotizzava l’introduzione di una Misura di Inclusione Attiva (MIA) ma alla fine la misura effettiva sarà l’assegno di inclusione.

Tale misura entrerà in vigore a gennaio 2024 e sarà affiancata dal Supporto per la formazione e il lavoro, che favorirà l’occupazione attraverso strategie mirate,  e dall’assegno per over 67 che sostituirà la pensione di cittadinanza.

Cenni introduttivi all’assegno di inclusione

Negli ultimi anni non sono mancate critiche al reddito di cittadinanza, soprattutto a causa dei casi di abusi e irregolarità riscontrati in relazione a questa misura, critiche che però sono state sollevate anche in seguito all’annuncio della sospensione della misura che di fatto rappresentava per molti altri un utile strumento di sopravvivenza.

Pertanto, da un lato, il reddito di cittadinanza è stato ideato per fornire un sostegno a coloro che si trovano in difficoltà, ma d’altra parte il governo ha ritenuto necessario un ripensamento approfondito delle sue caratteristiche. Pertanto, l’assegno di inclusione è stato introdotto con l’obiettivo chiaro di promuovere l’inserimento lavorativo delle persone disoccupate.

In breve, l’assegno di inclusione, verrà erogato per mezzo di una carta ricaricabile e l’importo sarà destinato, come con il reddito di cittadinanza, per i beni di prima necessità.

La misura verrà erogata per un periodo di 18 mesi a cui seguirà un mese di stop e poi eventualmente un ulteriore rinnovo di 12 mesi.

Inoltre, si aggiunge che nel caso in cui uno o più membri del nucleo familiare inizino a lavorare, il reddito aggiuntivo, se inferiore a 3.000 euro lordi annui, non influirà sul calcolo dell’importo.

A chi è destinato l’assegno di inclusione

Ma a chi è destinato l’assegno di reclusione? Quali sono i requisiti per poter beneficiare di tale misura? Vediamolo insieme.

Innanzitutto, i richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicati per la scala di equivalenza.

Attenzione anche al valore del patrimonio immobiliare che non deve superare i 150.000 ed è necessario non possedere beni mobili come navi, imbarcazioni, autoveicoli con una cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli con una cilindrata superiore a 250 cc.

C’è da segnalare anche una novità significativa che interessa le donne vittime di violenza, che con la nuova norma potranno costituire un nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini dell’ISEE per poter accedere all’assegno di inclusione oltre a beneficiare di percorsi di sostegno mirati.

Gli importi

Da ciò che è emerso, l’importo dell’assegno di inclusione per il nucleo familiare richiedente non sarà inferiore a 480 euro e può variare a seconda delle circostanze specifiche, della composizione del nucleo familiare etc.

Il limite massimo di sostegno è fissato a 6.000 euro all’anno, ma può arrivare a 7.560 euro se nel nucleo familiare sono presenti persone non occupabili come ultra 67enni e disabili.

Inoltre, è prevista un’aggiunta mensile fino a 280 euro per coloro che pagano un affitto per la casa in cui risiedono.

Come richiedere il beneficio

Per richiedere ed ottenere il beneficio è possibile agire autonomamente oppure farsi assistere da un caf o un patronato.

In ogni caso, l’assegno di inclusione può essere richiesto online tramite il portale Inps dove verrà valutato il possesso dei requisiti e delle condizioni previsti dalla nuova normativa.

Una volta riconosciuto il beneficio economico, l’Inps informerà il richiedente che, per ricevere il sostegno, dovrà iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, sottoscrivere un patto di attivazione digitale ed autorizzare il portale alla trasmissione dei dati ai centri per l’impiego ed alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’intermediazione.

Se la domanda viene accolta, il beneficio economico avrà validità a partire dal mese successivo alla sottoscrizione del patto di attivazione digitale da parte del richiedente. Successivamente, i beneficiari dovranno presentarsi entro centoventi giorni dalla sottoscrizione del patto presso i servizi sociali che prenderanno in carico la situazione del richiedente.

I soggetti con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e in grado di lavorare, saranno indirizzati verso i centri per l’impiego o i soggetti accreditati per i servizi al lavoro per sottoscrivere un patto di servizio personalizzato.

Cosa accade in caso di dichiarazioni mendaci

Ovviamente massima attenzione nella compilazione della domanda per l’assegno di inclusione perché la disattenzione o peggio la malafede si pagano a caro prezzo.

Infatti, fare dichiarazioni o presentare documenti falsi può portare a una pena detentiva da 2 a 6 anni mentre se non si comunicano i cambiamenti nel reddito o nel patrimonio, la pena detentiva prevista va da 1 a 3 anni.

Al tempo stesso, il nucleo familiare per non perdere l’assegno di inclusione deve recarsi presso i servizi sociali o i servizi per il lavoro entro i tempi stabiliti, deve partecipare alle iniziative formative a meno che non vi sia una giustificazione valida ed infine deve aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in caso di cambiamenti nel nucleo familiare.

Cosa si intende per offerta di lavoro congrua e i benefici per chi assume un percettore dell’assegno

Il fine di questa misura consiste, oltre che nel sostegno economico in un momento di difficoltà economica, anche nella ricerca di un lavoro grazie all’operato di agenzie del lavoro o assistenti sociali.

Se nel nucleo è presente una persona occupabile, questa deve accettare un lavoro in tutta Italia che sia a tempo indeterminato o che duri più di 12 mesi. Se l’offerta di lavoro è a tempo determinato, il posto di lavoro non deve essere distante più di 80 km dalla residenza della persona e deve essere raggiungibile entro due ore con i mezzi di trasporto pubblico.

Per concludere, i datori di lavoro che assumono i percettori con un contratto a tempo indeterminato ricevono uno sconto totale sui contributi, fino a un massimo di 8.000 euro all’anno, per 12 mesi e se il contratto a termine viene convertito in uno a tempo indeterminato, lo sconto si applica per 24 mesi.

Ottime notizie anche per incentivare l’avvio di un’attività lavorativa autonoma o una piccola impresa o una cooperativa entro i primi 12 mesi di ricezione del beneficio. I soggetti interessati, infatti, potranno ricevere un bonus aggiuntivo in un’unica soluzione, pari a sei mensilità dell’assegno di inclusione.

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avvocato per stranieri a imperia sanremo, studio legale

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