Bonus Maggio: indennità per badanti e colf
Con il decreto Maggio in arrivo aiuto anche ai domestici, sempre per tenere sotto controllo l’emergenza coronavirus: è ormai quasi certo che verrà erogato un bonus di 400 o 600 euro mensili.
Questa indennità verrà elargita a coloro che sono lavoratori domestici che non convivono con il datore di lavoro e che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 25% dell’orario di lavoro
Non sarà una estensione del salario come si ipotizzava all’inizio, ma sarà un bonus di importo variabile per due mensilità legati all’orario di lavoro svolto. Esso andrà quindi richiesto all’INPS, come avviene per altre forme di indennità.
Quanti soldi spettano
Stante alla bozza del nuovo decreto, i beneficiari e i rispettivi importi di questo bonus saranno così ripartiti:
- 400 euro, se il contratto (o i contratti) di lavoro prevede (prevedono) una durata complessiva non superiore a 20 ore settimanali;
- 600 euro se il contratto (o i contratti) di lavoro prevede (prevedono) una durata complessiva superiore a 20 ore settimanali.
Questo a patto che i lavoratori domestici non siano conviventi con il datore di lavoro e che l’orario di lavoro sia stato ridotto del 25%.
Gli altri bonus covid si possono cumulare ?
Come per altri bonus anche questi non sono cumulabili con altri. Quindi niente indennità se si è:
- Liberi professionisti con partita IVA attiva compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo e collaboratori coordinati e continuativi;
- Lavoratori autonomi come artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, imprenditori agricoli, coadiuvanti e coadiutori artigiani;
- lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali (art. 29);
- Lavoratori del settore agricolo (operai agricoli a tempo determinato, piccoli coloni, compartecipanti familiari) (art. 30);
- Lavoratori dello spettacolo (art. 38).
Doveroso evidenziare che non si cumula questo bonus nemmeno con le misure di sostegno per lavoratori dipendenti e autonomi.
Al contempo non verrà elargito se si gode dell’indennità erogata per i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103. Infine chi prende la NASPI non può godere di questa somma forfettaria.
I beneficiari di Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza, cumulo o meno
Viene da sé dunque l’esclusione dal novero dei beneficiari di coloro che percepiscono il reddito d’emergenza (ovvero il reddito istituito per questa situazione epidemiologica valido dal mese di maggio 2020).
Per coloro che invece percepiscono il tradizionale reddito di cittadinanza possono avere accesso all’indennità coloro che non percepiscono un reddito che raggiunge i 600 euro
Quando non si ha diritto
Sono esclusi ancora anche i colf e i badanti che percepiscono una pensione (eccezion fatta per coloro che hanno l’assegno ordinario di invalidità (articolo 1 della legge 12 giugno 1984, n. 222).
Sono altresì esclusi coloro che sono soggetti ad un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato diverso dal lavoro domestico.
Modalità di erogazione del bonus badanti
Cosi come per tutti gli altri incentivi previsti in questo periodo d’emergenza, anche quello in esame sarà elargito dall’ente di previdenza, in una sola volta e purché il lavoratore ne faccia espressa richiesta.
E a proposito di domande, essa possono essere presentate presso gli Istituti di Patronato (legge 30 marzo 2001, n. 152).
Dal suo canto l’INPS tende a tenere sotto controllo il tutto, per verificate che si rispetti il limite di spesa. In tal modo ha la possibilità di trasmettere i dati dell’attività effettuata al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze.
Se da questi controlli incrociati dovessero emergere delle discrasie anche solo dal punto di vista prospettico, rispetto al predetto limite di spesa, non sono adottati altri provvedimenti concessori.
Reddito di emergenza
Come anticipato poc’anzi sarà proprio questo decreto legge a prevedere l’inserimento nei vari bonus del Rem, anche detto reddito di emergenza. L’importo di questo reddito è pari a 400 euro al mese per il single, fino ad un importo massimo di 800 euro (e non oltre). Questo nuovo tipo di reddito sarà elargito da maggio e fino a luglio.
Già spiegato che esso non spetti ai domestici con contratto, proprio al fine di garantire a più categorie in difficoltà di avere un sussidio statale (e fino a ora sono molte quelle escluse dalle tutele del Cura Italia).
Per ora sono circa 3 milioni le persone rimaste fuori dai giochi, come ad esempio i lavoratori a termine con contratto scaduto e lavoratori irregolari.
Una volta che saranno perfezionate tutte le posizioni, la situazione potrebbe esser e pressappoco questa (e ovviamente preoccupante.
Un lavoratore in nero prenderebbe grazie al Rem, un reddito di importo totale variabile da 1200 a 2400 euro (da 400 a 800 euro mensili per 3 mensilità).
Di contro un domestico regolare prenderebbe o 800 o 1200 euro (400 – in assenza di reddito di cittadinanza – o 600 euro per 2 mensilità).
Infine c’è da considerare che i lavoratori domestici licenziati, con ogni probabilità, non saranno soggetti alla sospensione, prevista dal decreto Cura Italia e prorogata dal decreto Maggio fino al 17 agosto 2020.
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