Come ottenere il bonus 200 euro colf e badanti straniere
Un bonus una tantum del valore di 200 euro: questo è l’intervento previsto dal governo per combattere l’inflazione e per aiutare le famiglie in difficoltà, nonché tutte le persone che abbiano un reddito medio basso.
Il bonus 200 euro è pensato per essere un aiuto per quelle persone che, negli ultimi mesi, stanno subendo più delle altre il carovita, l’inflazione è l’aumento dei prezzi.
Nel decreto aiuti è stata quindi prevista questa misura che dovrebbe avere lo scopo di tamponare, anche se in minima parte, l’aumento dei prezzi.
Non dimentichiamo che il bonus 200 euro è disponibile anche per i lavoratori del settore domestico, come baby sitter, badanti e colf.
Volete sapere in che modo avere il bonus 200 euro per baby sitter, colf e badanti? Continuate a leggere per scoprirlo.
Come funziona il bonus 200 euro
Il bonus 200 € spetta a tutti i lavoratori che abbiano un reddito inferiore a quello fissato fra i requisiti per ottenere il bonus, di conseguenza anche alla maggioranza parte dei badanti, colf e babysitter. Del resto, i lavoratori domestici stranieri in Italia sono circa 1 milione, e si considera solamente quelli che sono assunti con un contratto regolare: senza parlare di coloro assunti in nero.
Possiamo considerare il bonus 200 € un aiuto una tantum, pensato per poter aiutare quelle persone che hanno bisogno di una mano per arrivare a fine mese.
Essendo una tantum, è disposto una sola volta nei confronti dei beneficiari: per i dipendenti, il bonus 200 € arriva direttamente in busta paga, mentre invece i pensionati lo ricevono sulla pensione, e sono allo studio e le modalità per la sua ricezione per le persone con partita Iva.
I lavoratori domestici (babysitter, colf, badanti) sono anche essi lavoratori subordinati, tuttavia non riceveranno il bonus direttamente dal datore di lavoro, in quanto esso, in quanto famiglia, non può essere considerato un sostituto d’imposta.
Di conseguenza il bonus 200 € per i lavoratori domestici sarà corrisposto direttamente dall’Inps, non dalla famiglia o comunque dal datore di lavoro privato.
L’articolo 32 del Decreto Aiuti, Decreto legge 17 maggio 2022, n. 50
L’articolo 32 comma 8 introduce questo beneficio: “L’INPS, a domanda, eroga ai lavoratori domestici che abbiano in essere uno o più rapporti di lavoro, alla data di entrata in vigore del presente decreto, nel mese di luglio 2022 un’indennità una tantum pari a 200 euro.
Le domande possono essere presentate presso gli Istituti di Patronato, di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 152, e sono valutate come al numero 8 della tabella D, allegata al regolamento di cui al decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali 10 ottobre 2008, n. 193, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 288, del 10 dicembre 2008“
Ma chi ha accesso al bonus di 200 € ? Occorre l’ISEE ?
I lavoratori domestici che hanno un reddito lordo annuale che non supera i 35.000 € lordi possono avere accesso al bonus.
Non viene quindi richiesto l’ISEE: per sapere se si ha accesso al bonus è sufficiente considerare il reddito lordo annuale. Inoltre, il bonus 200 euro ha importo uguale per tutti, quindi non ci sono maggiorazioni per casi particolari o per famiglie, ad esempio, con un soggetto minorenne disabile.
Non dimentichiamo, inoltre, che il bonus 200 euro è esentasse. Esso non forma reddito e non può essere ceduto né pignorato.
Ottenere il bonus 200 euro
Oggi come oggi non sono ancora disponibili molte informazioni sulle modalità per mezzo delle quali l’Inps corrisponderà il bonus di 200 € ai lavoratori domestici. Stante l’immediatezza della misura, bisogna aspettarsi che queste disposizioni arrivino molto presto, per chiarire finalmente in che modo ottenere il bonus 200 euro.
La domanda potrà essere inoltrata tramite CAF per stranieri e patronati.
Molto probabilmente spetterà al lavoratore domestico indicare un iban sul quale dovrà essere corrisposto il bonus, e ovviamente sarà necessario che il lavoratore domestico rispetti gli standard e i requisiti previsti, tra cui quelli reddituali.
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