Bonus mamma, spetta anche alle donne straniere ?
Gli 800 euro destinati dall’Inps nel 2017 per donne che hanno partorito dal 1° gennaio o sono almeno al settimo mese di gravidanza interessa anche le donne straniere, ma con alcune regole
Il bonus mamma, un sostegno economico pari a 800 euro per ogni bambino nato o adottato nell’anno in corso, introdotto dal governo Gentiloni nel 2017 è destinato anche alle mamme straniere ?
Si tratta di una cifra distribuita dall’Inps in una soluzione unica e che non partecipa comunque alla formazione del reddito complessivo della famiglia, ma deve essere stata preventivamente presentata domanda dalla futura madre al superamento del settimo mese di gravidanza oppure all’atto dell’adozione.
Come ha precisato lo stesso Inps con una circolare nel febbraio 2017, il Bonus mamma può essere corrisposto esclusivamente per uno dei seguenti eventi dimostrabili a partire dal 1° gennaio 2017:
- compimento del 7° mese di gravidanza
- parto, anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza
- adozione del minore, nazionale o internazionale, disposta con sentenza divenuta definitiva ai sensi della legge 184/1983
- affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza in base all’art. 22 comma 6, della legge 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34 della legge 184/1983.
Cittadinanza italiana o comunitaria, permesso UE di lungo periodo : il requisito indispensabile
Ma nella stessa circolare l’Ente di previdenza ha anche precisato che il premio per la nascita è destinato alle donne in fase di gestazione oppure alle mamme che possano dimostrare di avere la residenza in Italia e anche la cittadinanza italiana o comunitaria.
Ha ricordato inoltre come le cittadine non comunitarie in possesso dello status di rifugiato politico e protezione sussidiaria sono equiparate alle cittadine italiane, per effetto dell’articolo 27 contenuto nel Decreto Legislativo n. 251/2007.
Infine l’Inps ha chiarito come per le cittadine non comunitarie, è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure di una delle carte di soggiorno per familiari di cittadini UE previste dal Decreto Legislativo 30/2007.
Quindi chi è in regola con questi requisiti può presentare domanda per questa forma di sostegno al reddito.
Fondamentale per accedere a questa forma di sostegno economico è certificare lo stato di gravidanza che può essere dimostrato in diversi modi.
La donna incinta può presentare direttamente oppure spedire a mezzo raccomandata il certificato originale oppure la copia autentica, o ancora può indicare il numero del protocollo telematico riportato sul certificato rilasciato dal medico del servizio sanitario nazionale o convenzionato Asl.
Le madri non lavoratrici potranno fornire il numero identificativo a 15 cifre di una prescrizione medica emessa da un medico del Servizio sanitario nazionale o convenzionato, indicando il codice esenzione compreso tra M31 e M42 incluso.
Se invece la domanda viene presentata a parto già avvenuto, la mamma dovrà autocertificare il codice fiscale del bambino. E ancora, le madri extracomunitarie in possesso del permesso di soggiorno dovranno attraverso un’autocertificazione inserire i dati del documento nella domanda telematica.
Approfondimento : bonus bebè
Come funziona invece il pagamento degli 800 euro ?
La somma può essere versata con accredito su conto corrente bancario oppure su conto corrente postale, con bonifico domiciliato presso ufficio postale, direttamente su libretto postale o su carta prepagata con IBAN.
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