Emergenza sbarchi, le novità del governo: Centri di permanenza per i rimpatri fino a 18 mesi
DECRETO-LEGGE 19 settembre 2023, n. 124 in materia di CPR e di trattenimento degli stranieri
L’emergenza sbarchi in corso a Lampedusa sta spingendo il governo Meloni ad adottare provvedimenti per gestire i flussi migratori.
Tra le misure principali arrivate in Consiglio dei Ministri c’è soprattutto la realizzazione di nuovi Cpr, sigla che sta a indicare i Centri di permanenza per i rimpatri. Inoltre l’esecutivo intende modificare il termine di trattenimento di chi entra illegalmente in Italia, innalzandolo a 18 mesi: si tratta del limite massimo consentito dalle attuali normative europee.
Nell’introdurre queste novità in Consiglio dei Ministri la premier Giorgia Meloni ha voluto ringraziare tutto il governo per il lavoro svolto con l’obiettivo di trovare soluzioni che rispondano concretamente all’emergenza.
Venendo nel dettaglio alle novità introdotte dal governo, la più importante è proprio quella che innalza il termine di trattenimento nei Cpr per coloro che entrano illegalmente nel nostro Paese. Il limite viene portato a 6 mesi prorogabili per altri 12 mesi, per un totale di 18 mesi.
Nuovo articolo 14 Testo Unico Immigrazione comma 5. La convalida di trattenimento nei CPR
«5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi tre mesi. Qualora l’accertamento dell’identita’ e della nazionalità ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti gravi difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, puo’ prorogare il termine di ulteriori tre mesi.
Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice.
Il termine complessivo di sei mesi puo’ essere prorogato dal giudice, su richiesta del questore, per ulteriori periodi di tre mesi e per una durata complessiva non superiore ad altri dodici mesi, nei casi in cui, nonostante sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo, l’operazione di allontanamento sia durata piu’ a lungo a causa della mancata cooperazione da parte dello straniero o dei ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione dai Paesi terzi.
Lo straniero che sia gia’ stato trattenuto presso le strutture carcerarie per un periodo pari a quello di sei mesi può essere trattenuto presso il centro alle condizioni e per la durata indicati nel periodo precedente. Nei confronti dello straniero a qualsiasi titolo detenuto, la direzione della struttura penitenziaria richiede al questore del luogo le informazioni sull’identita’ e sulla nazionalita’ dello stesso. Nei medesimi casi il questore avvia la procedura di identificazione interessando le competenti autorita’ diplomatiche.
Ai soli fini dell’identificazione, l’autorita’ giudiziaria, su richiesta del questore, dispone la traduzione del detenuto presso il piu’ vicino posto di polizia per il tempo strettamente necessario al compimento di tali operazioni. A tal fine il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia adottano i necessari strumenti di coordinamento”
Verranno quindi realizzati nuovi Centri di permanenza per i rimpatri: il compito toccherà al Ministero della Difesa e al Genio Civile, che dovranno individuare aree a bassissima densità abitativa e facilmente controllabili.
La stessa Meloni ha sottolineato in Consiglio dei Ministri che in questo modo non si andrà a creare ulteriore disagio nelle città italiane.
Minori stranieri non accompagnati, in arrivo la stretta
In più, la presidente del Consiglio ha anche anticipato il decreto che arriverà in CdM la prossima settimana e che tratterà di immigrazione e sicurezza, in particolare della questione riguardante i minori non accompagnati. Le norme che inserirà il governo prevederanno dei canali differenziati per donne, bambini e under 14, ai quali “sarà garantita ogni tutela”.
Infine, d’accordo con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’Italia convocherà gli ambasciatori dei Paesi che registrano le percentuali più alte nelle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco: l’obiettivo dell’Esecutivo è quello di chiedere la collaborazione di questi Paesi per un rimpatrio immediato degli irregolari.
Il Partito Democratico, dal canto suo, lancia una controproposta che si basa essenzialmente su sette punti. Per il PD, che ritiene la politica della destra italiana sull’immigrazione “un fallimento”, è pertanto opportuno puntare sulla riforma del trattato di Dublino e sulla messa in atto di una Mare nostrum europee.
Inoltre il Partito Democratico ritiene essenziale rafforzare la cooperazione internazionale e stabilire accordi con Paesi terzi con la garanzia del rispetto dei diritti.
La nuova convalida di trattenimento
DECRETO-LEGGE 19 settembre 2023, n. 124 Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonche’ in materia di immigrazione. (GU Serie Generale n.219 del 19-09-2023) Entrata in vigore del provvedimento 20/09/2023
L’articolo 14 del Testo Unico immigrazione
Capo V
Disposizioni in materia di trattenimento presso i Centri di permanenza per i rimpatri e di realizzazione delle strutture di prima accoglienza, permanenza e rimpatrio
Articolo 20
Modifiche all’articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di trattenimento degli stranieri
- All’articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, il comma 5 e’ sostituito dal seguente:
«5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi tre mesi. Qualora l’accertamento dell’identita’ e della nazionalita’ ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti gravi difficolta’, il giudice, su richiesta del questore, puo’ prorogare il termine di ulteriori tre mesi. Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Il termine complessivo di sei mesi puo’ essere prorogato dal giudice, su richiesta del questore, per ulteriori periodi di tre mesi e per una durata complessiva non superiore ad altri dodici mesi, nei casi in cui, nonostante sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo, l’operazione di allontanamento sia durata piu’ a lungo a causa della mancata cooperazione da parte dello straniero o dei ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione dai Paesi terzi. Lo straniero che sia gia’ stato trattenuto presso le strutture carcerarie per un periodo pari a quello di sei mesi puo’ essere trattenuto presso il centro alle condizioni e per la durata indicati nel periodo precedente. Nei confronti dello straniero a qualsiasi titolo detenuto, la direzione della struttura penitenziaria richiede al questore del luogo le informazioni sull’identita’ e sulla nazionalita’ dello stesso. Nei medesimi casi il questore avvia la procedura di identificazione interessando le competenti autorita’ diplomatiche. Ai soli fini dell’identificazione, l’autorita’ giudiziaria, su richiesta del questore, dispone la traduzione del detenuto presso il piu’ vicino posto di polizia per il tempo strettamente necessario al compimento di tali operazioni. A tal fine il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia adottano i necessari strumenti di coordinamento».
Articolo 21
Progettazione e realizzazione delle strutture di accoglienza, permanenza e rimpatrio
- All’articolo 233 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n 66, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, dopo la parola: «difesa» sono inserite le seguenti: «e sicurezza» e dopo la lettera s) e’ inserita la seguente: «s-bis) le strutture di cui agli articoli 10-ter e 14 del decreto
legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e agli articoli 9 e 11 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142;»; b) dopo il comma 1-bis) e’ inserito il seguente: «1-ter) Per la realizzazione delle opere di cui al presente articolo, il Ministero della difesa e’ autorizzato ad avvalersi delle procedure di cui all’articolo 140 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.».
- omissis
- Il Ministero della difesa, mediante le proprie competenti articolazioni del Genio militare, l’impiego delle Forze armate e avvalendosi di Difesa Servizi S.p.A., e’ incaricato della progettazione e della realizzazione delle strutture individuate dal piano, dislocate sul territorio nazionale. Tali opere sono dichiarate di diritto quali opere destinate alla difesa e sicurezza nazionale.
- omissis