Cittadinanza italiana per matrimonio

Cittadinanza italiana presentazione della domanda online

A partire dal 18 giugno 2015, i cittadini stranieri che intendono acquisire la cittadinanza per matrimonio o per residenza in Italia dovranno seguire una procedura esclusiva on line.

Parliamo delle regole principali che riguardano la questione e di cosa cambia in base a questa novità.

La cittadinanza è la situazione (status) di appartenenza di un individuo a una collettività nazionale. In quanto appartenente a tale collettività, il cittadino è soggetto alle leggi dello Stato.

Ogni Stato può attribuire la cittadinanza ìn base a principi diversi, anche in combinazione fra di essi: l’origine da genitori cittadini (ius sanguinis), il luogo di nascita (ius soli) e la manifestazione di volontà.

In Italia la legge di cittadinanza al riguardo prevede, tra le altre situazioni riguardanti lo status del cittadino, il riconoscimento e l’acquisizione della cittadinanza italiana, la doppia cittadinanza, la perdita e la rinuncia alla cittadinanza, il riacquisto della stessa.

Il principio dello ius sanguinis

Il principio fondamentale previsto dalla legge italiana è quello della filiazione (principio dello ius sanguinis) per il quale è cittadino italiano dalla nascita il figlio di padre o di madre cittadini italiani.

La trasmissione della cittadinanza ai figli per via paterna, se non si interrompe per perdita o rinuncia prima della nascita dei figli, sopravvive senza limiti di tempo e di generazione.

La trasmissione della cittadinanza ai figli per sola linea materna (madre italiana e padre straniero) si verifica dal 1° gennaio 1948, data di entrata in vigore della Costituzione italiana.

Si tratta di una materia in evoluzione, in quanto vi sono numerose pronunce giurisprudenziali, in particolare dalla Corte di Cassazione, che tendono ad affermare il riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli nati da sola madre italiana prima del 1948.

La richiesta di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis deve essere presentata, se si è residenti all’estero, presso i consolati italiani di competenza, oppure presso il Comune di residenza in Italia, corredata dai documenti di-mostranti l’ascendenza iure sanguinis.

Cittadinanza italiana per matrimonio : come funziona?

Il coniuge (marito o moglie) straniero di italiano può inoltrare la domanda di cittadinanza italiana nei seguenti casi :

residenza legale nel territorio italiano da almeno 2 anni, successivi al matrimonio o, in alternativa, per gli stranieri residenti all’estero, il decorso di 3 anni dalla data del matrimonio tra lo straniero e il cittadino; i predetti termini sono ridotti della metà in presenza di figli nati dai coniugi.

Quanto devo attendere per ottenere il riconoscimento della cittadinanza ?

Recentemente la legge lamorgese ha innovato rispetto alla riforma salvini, portando dai 4 anni della Salvini ai 2 anni (prorogabili fino a 3 anni) il tempo necessario per la concessione dello status civitatis.

Requisiti della cittadinanza per matrimonio

Quali sono i requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza, innanzitutto l’atto di matrimonio deve essere trascritto in Italia ; poi a seguire deve sussistere :

  • persistenza del vincolo matrimoniale ;
  • insussistenza della separazione legale ;
  • assenza di condanne penali per i delitti contro la personalità internazionale e interna dello Stato e contro i diritti politici dei cittadini ;
  • assenza di condanne penali per i delitti non colposi per i quali è prevista una pena edittale non inferiore a 3 anni;
  • assenza di condanne penali per reati non politici, con pena detentiva superiore a 1 anno, inflitte da autorità giudiziarie straniere con sentenza riconosciuta in Italia ;
  • insussistenza, nel caso specifico, di comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica.

L’acquisizione della cittadinanza per matrimonio è legata soprattutto al vincolo matrimoniale, ma contano i precedenti penali gravi, i problemi per la sicurezza dello Stato, la sentenza di condanna penate da parte di un tribunale straniero (purché sia stata riconosciuta in Italia).

In questi casi, il Ministero dell’Interno può respingere la domanda entro 2 anni dalla presentazione (la riforma Salvini ha però innovato su questo punto). Una nuova istanza può essere comunque ripresentata trascorsi 5 anni dal respingimento.

La domanda di cittadinanza per matrimonio deve essere presentata presso il consolato italiano nel caso di residenza all’estero, oppure presso la prefettura del luogo di residenza in Italia.

    avvocato lavoro, studio legale agenzia pratiche per stranieri

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