Codice fiscale per stranieri

Codice fiscale per stranieri: guida completa alla richiesta

Al fine di identificare in modo univoco le persone, in Italia si utilizza il codice fiscale che consiste in un codice alfanumerico che mi materializza in una tessera in plastica dotata di una banda magnetica.

Trattandosi di un documento molto importante, è bene che ad averlo siano anche i cittadini stranieri che intendono fermarsi per un po’ in Italia o trasferirsi stabilmente.

All’interno di questa guida completa troverai tutte le informazioni utili su come richiedere il codice fiscale se si è stranieri, perché è importante averlo ed altre informazioni utili.

Perché gli stranieri dovrebbero avere il codice fiscale?

Prima di passare al lato più pratico della faccenda, spieghiamo perché uno straniero dovrebbe richiedere il codice fiscale se si trova in Italia e se si intende fermare nel nostro Paese per un tempo prolungato.

In Italia, il codice fiscale è un documento molto importante emesso dallo Stato Italiano che assolve diverse funzioni, in primo luogo lo si utilizza nell’ambito di operazioni economiche come pagamenti, ricariche di carte bancarie o carte prepagate.

Inoltre, viene richiesto nella compilazione di numerosi moduli tra cui i contratti di locazione, i contratti di lavoro o, ancora, per iscrivere i propri figli a scuola o per contratti per utenze di vario tipo.

Infine, il codice fiscale riveste un ruolo centrale anche per ricevere assistenza medica da parte del SSN, per ottenere aiuti e contributi statali o, ancora, per aprire una propria partita IVA.

Come si richiede il codice fiscale per stranieri?

Per la richiesta e l’ottenimento del codice fiscale da parte di un cittadino straniero, egli dovrebbe essere dotato di un permesso di soggiorno poiché in questo caso è sufficiente rivolgersi ad un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate dove verrà rilasciato il modulo AA4/B disponibile, oltre che in italiano, anche in altre lingue come inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Un’alternativa alla compilazione del modulo consiste nel presentare agli uffici dell’Agenzia delle Entrate un passaporto in corso di validità, un’attestazione di identità provvista di foto, rilasciata dall’ambasciata in Italia del paese da cui si proviene, un permesso di soggiorno valido e la carta d’identità.

Se poi si vuole richiedere un duplicato del codice fiscale in caso di furto o smarrimento, lo si può fare o negli uffici fisici oppure comodamente sul sito ufficiale dell’agenzia delle entrate.

Le tempistiche per l’ottenimento del codice fiscale

Rispetto a quanto accadeva sino a non molto tempo fa, le procedure telematiche hanno reso i tempi di attesa per ricevere il codice fiscale decisamente più brevi anche se si tratta di una richiesta inoltrata da cittadini non residenti o extracomunitari.

Di fatto, il codice fiscale viene spedito tramite posta, in breve tempo, direttamente dall’Agenzia delle Entrate all’indirizzo precedentemente fornito nel modulo di richiesta.

Stranieri senza permesso di soggiorno e codice fiscale

Un’ipotesi particolare, ma non molto infrequente, è quella dei cittadini stranieri senza permesso di soggiorno che necessitano di codice fiscale.

A tal proposito possono verificarsi due situazioni, vediamo di quali si tratta.

Si può trattare di cittadini stranieri in attesa del permesso di soggiorno che non hanno ancora ottenuto l’esito definitivo e che possono richiedere il codice fiscale alla questura che gestisce il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno e che provvederà ad inoltrare la richiesta all’Agenzia delle Entrate.

In questo caso lo si può richiedere per motivi umanitari, assistenza minori, protezione internazionale o richiesta di asilo politico.

Gli stranieri clandestini, coloro che non hanno presentato domanda di permesso di soggiorno, possono ottenere la tessera STP (Straniero Temporaneamente Presente), che permette di ricevere cure sanitarie urgenti presso gli ospedali pubblici.

Questa tessera si richiede all’Ufficio ASL o al pronto soccorso se si necessita di una visita urgente. Per ottenerla bisogna fornire un documento di riconoscimento o in mancanza i dati anagrafici, oltre ad una dichiarazione di indigenza.

La tessera STP  permette di ricevere cure salvavita, cure inerenti a maternità e gravidanza nonché la somministrazione dei vaccini obbligatori per la legge del nostro Paese. Ha una durata pari a sei mesi e si può rinnovare quando scade sempre presso gli uffici ASL.

Aggiornamento a cura dello Studio Legale

avvocato, studio legale

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