Visto per cure mediche
Parlando del diritto all’assistenza sanitaria da parte degli stranieri presenti in Italia sia in modo legale che illegale, abbiamo toccato brevemente il tema dell’ ingresso per cure, ovvero della possibilità di ottenere uno specifico permesso di soggiorno in Italia per poter accedere a delle cure mediche che non sono disponibili nel paese nel quale risiede l’extracomunitario.
Il soggiorno per cure mediche, l’art 36 testo unico immigrazione
Dal punto di vista legale, il permesso di soggiorno per cure mediche è disciplinato dall’art. 36 del T.U. 286/98 il quale prevede tre differenti casistiche:
- lo straniero extracomunitario richiede di poter entrare in Italia per delle cure mediche che non sono facilmente accessibili o non esistono proprio nel paese di residenza;
- lo straniero extracomunitario viene trasferito in Italia da organizzazioni umanitarie internazionali e in accordo con lo Stato Italiano per beneficiare di cure mediche che non esistono o non sono facilmente accessibili nel paese nel quale risiede;
- lo straniero extracomunitario viene trasferito in Italia da organizzazioni umanitarie internazionali e in accordo con una Regione Italiana per beneficiare di cure mediche che non esistono o non sono facilmente accessibili nel paese nel quale risiede.
In tutti e tre i casi il cittadino straniero non deve essere iscritto al Sistema Sanitario Nazionale, fatta eccezione per l’unico caso dell’ingresso per cure rilasciato a donne durante il periodo della gravidanza.
Il secondo e il terzo caso, sono sostanzialmente similari tra di loro, la differenza consiste nell’ente pubblico che si fa carico della spesa economica: nel secondo caso sarà lo Stato Italiano a farsi carico dei costi medici, come previsto dall’art. 12 – comma 2 – lettera c) del Decreto legislativo 30/12/92 n. 502, così come modificato dal Decreto legislativo 7/12/93 n. 517; nel terzo caso, invece, sarà la singola Regione Italiana che è intervenuta a farsi carico dei costi medici, come previsto dall’art. 32 – comma 15 – della legge 27.12 1997, n. 449.
Il visto di ingresso per cure mediche
Nel primo caso, invece, quando a richiedere l’ingresso per cure sia lo stesso cittadino straniero, le relative spese saranno a suo carico.
Per ottenere il visto di ingresso per motivo di cure mediche, quindi, lo straniero extracomunitario dovrà presentare al Consolato o all’Ambasciata italiana territorialmente competente una dichiarazione della struttura sanitaria prescelta, la quale dovrà riportare in dettaglio il tipo di cura, la data di inizio e la durata presumibile della stessa, la durata dell’eventuale degenza prevista.
La dichiarazione di cui sopra, che potrà essere redatta sia da una struttura sanitaria pubblica che privata accreditata, dovrà indicare anche il costo presumibile delle prestazioni richieste.
Dovrà quindi essere presentato un deposito cauzionale pari al 30% del costo delle prestazioni stesse e lo straniero extracomunitario dovrà dimostrare come provvederà al pagamento del rimanente 70% del costo, in proprio o per mezzo di garante, quando sarà in Italia. Dovrà inoltre dimostrare come provvederà a coprire le proprie spese di vitto e alloggio fuori struttura sanitaria nonché le spese di rimpatrio, per sé e per un suo eventuale accompagnatore.
Ultimo documento che dovrà essere allegato alla richiesta di visto per cure mediche è la certificazione sanitaria dello straniero extracomunitario: questa dovrà attestare la patologia del richiedente e dovrà essere corredata di traduzione in lingua italiana.
Se il visto è negato cosa posso fare ?
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avvocato per stranieri
salve.
vorrei sapere a quali enti o organizzazioni posso chiedere per beneficiare di cure mediche gratuite.
vi spiego: mio padre che per 20 anni aveva lavorato in italia, attualmente da 6 anni era rientrato in Bangladesh.
in Bangladesh aveva perduto la sua carta di soggiorno e anche il passaporto. Quando aveva chiesto un visto di rientro, gli è stato negato. Questo ha avuto un malore ed ora è in coma.
Vorrei sapere se esiste un modo per portarlo in italia e fare le cura in modo gratuito poichè in bangladesh le speso sono molto elevale e le cure scadenti.
grazie
Buongiorno. Ecco il quesito.
Una donna, albanese, al 5° mese di gravidanza, affetta da una severa cardiopatia valvolare, che giunge in Italia, appoggiata ad uno zio regolarmente residente, può essere assistita per le problematiche di salute (accertamenti ed eventuale intervento)?
Ha diritto ad essere assistita gratuitamente? Ha diritto all’STP dichiarando il proprio stato di indigenza?
Grazie.
Vorrei portare mio cognato egiziano in Italia e cure mediche a il diabete alto e fa insulina vorrei sapere come posso fare