Ti trovi nella scomoda situazione di avere una badanteextracomunitaria in casa e non sapere se, in seguito all’emanazione della legge di stabilità del 2018, tu possa continuare a pagarla in contanti come hai sempre fatto.
Tramite quella legge, lo sappiamo, è stato introdotto l’obbligo da parte dei datori di lavoro di pagare i propri dipendenti tramite pochi canali facilmente tracciabili, come assegni, bonifici e altri sistemi elettronici.
Ma per quanto riguarda le colf, ti anticipo, questo obbligo non vale. Continua a leggere per vedere perché.
Tracciabilità degli stipendi: quadro generale
Esistono alcuni lavori che, per loro natura o per realtà storica, mal si adattano ad una restrizione del genere. In questo articolo andremo ad esaminare le relative norme della Legge n.205 del 27/12/2017 per verificare quale sia il quadro normativo vigente.
Ben prima che l’emergenza COVID-19 si imponesse all’attenzione pubblica derubricando come secondario ogni altro problema di natura economica, il nostro governo era impegnato in una strenua lotta all’evasione fiscale, vista come strumento per aiutarci a uscire alla crisi finanziaria.
In questo contesto, la tracciabilità dei pagamenti è stato uno strumento inquadrato come capace di:
Verificare l’esattezza degli importi dichiarati e trasferiti
Impedire il riciclaggio di denaro
Permettere un maggior controllo in ambito di lotta all’evasione
Con tutti questi punti a favore, l’adozione di questa misura è sembrata una logica conseguenza.
La legge di stabilità del 2018
Nacquero così i commi 910-913 dell’art.1 della legge di stabilità del 2018.
La ratio dichiarata della norma, in realtà, era quella di impedire il malcostume molto diffuso di quel periodo di dichiarare la corresponsione di una determinata somma per poi, nei fatti, consegnare al lavoratore in contanti una cifra inferiore.
La crisi economica aveva creato una serie di disfunzioni del mercatodel lavoro ancora lungi dall’essersi assestato e quella era una misura adatta a contrastare questo fenomeno.
La norma generale prevedeva, al comma 910, l’obbligo da parte del datore di lavoro o del committente di corrispondere la retribuzione secondo uno di questi canali considerati tracciabili:
Bonifico sull’IBAN del lavoratore
Strumenti di pagamento elettronico
Pagamento in contanti presso uno sportello bancario o postale dove il datore di lavoro avesse un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento
Assegno consegnato al lavoratore o a un suo delegato
I due commi seguenti, in maniera un po’ ridondante, rafforzavano il principio affermando che il datore di lavoro non poteva in nessun caso corrispondere la retribuzione in contanti (comma 911) per nessun tipo di rapporto di lavoro subordinato ex art 2094 c.c. o parasubordinato (comma 912).
Una menzione particolare va all’ultimo periodo del comma 912, che, onde escludere vie di fatto, toglieva valore probatorio alla firma del dipendente sulla busta paga in quanto all’avvenuto pagamento.
Come pagare la badante straniera
Stipendio delle colf straniere pagabile in contanti
Arriva a questo punto, ciò che più interessa a noi, e cioè il primo periodo del comma 913.
Viene qui introdotta una doppia eccezione alla regola ex comma 910, riguardante i dipendenti delle pubbliche amministrazioni ex art. 1, c. 2 del decreto legislativo 165 del 2001, e i lavoratori addetti a servizi familiari e domestici rientranti nelle categorie ex legge 339 del 1958 o comunque a cui venissero applicati i CCNL di categoria.
Si tratta quindi di un’esclusione di applicabilità dell’obbligo fissato nel comma 910 legata alla tipologia di lavoro.
Ratio della norma
Nel primo caso, trattandosi di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, si dà per scontato che non ci sia bisogno di controllare l’applicazione da parte dello Stato delle regole tributarie.
Nel secondo caso, l’unica ratio immaginabile è quella di voler permettere una maggiore flessibilità a un lavoro che, altrimenti, faticherebbe a sostenersi.
Nella logica tributaria dello Stato, esistono delle categorie di lavoro in nero che sono “tollerabili”: viene da pensare agli studenti che offrono ripetizioni, tanto per fare un esempio.
In questa logica, quello delle badanti è un lavoro che si fonda su un personale spesso non troppo qualificato e a cui difficilmente si può richiedere, almeno in tempi brevi, di rientrare in canoni di legalità e professionalità.
D’altra parte, anche chi necessita di una colf ha spesso difficoltà a seguire regole troppo stringenti per quanto riguarda la retribuzione con annesso pagamento d’imposte.
In un’ottica evolutiva dell’ordinamento, quindi, viene da pensare che si sia preso tempo prima di introdurre un obbligo di tracciabilità anche per questa categoria. Le sirene, infatti, stanno già suonando e alla fine del 2019, in sede di discussione della nuova legge di stabilità, si è ragionato sulla possibilità di estendere l’applicabilità della norma anche agli addetti ai servizi familiari e domestici, anche se l’esito è stato ancora negativo.
Conclusioni
Per riassumere, e come ho già detto, se anche il quadro generale è dell’obbligo di pagamento dei lavoratori dipendenti tramite strumenti tracciabili, per quanto riguarda le badanti è ancora possibile usare i contanti.
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