Il tutore volontario viene retribuito da chi ?

Il compenso del tutore in generale

In generale la tutela è gratuita, così come l’amministrazione di sostegno, ma in alcuni casi il Giudice può riconoscere una indennità se si tratta di casi particolarmente difficili, come evidenziato dall’art. 379 del codice civile.

“Art. 379 c.c. Gratuità della tutela.

L’ufficio tutelare è gratuito. Il giudice tutelare tuttavia, considerando l’entità del patrimonio e le difficoltà dell’amministrazione, può assegnare al tutore un’equa indennità.

Può altresì, se particolari circostanze lo richiedono, sentito il protutore, autorizzare il tutore a farsi coadiuvare nell’amministrazione, sotto la sua personale responsabilità da una o più persone stipendiate”.

Rimborsi delle spese vive e i permessi retribuiti dei tutori dei Minori Stranieri Non Accompagnati

Tutori volontari per i minori stranieri: il Decreto sblocca i fondi a sostegno

Buone notizie per i tutori volontari dei minori stranieri. Il Decreto Interministeriale, appena adottato, chiarisce le modalità di accesso al Fondo per i rimborsi delle spese vive e i permessi retribuiti dei tutori volontari.

La figura del tutore volontario è stata introdotta in Italia con la legge n.47 del 2017, nota anche come Legge Zampa, in modo da garantire un importante sostegno ai minori stranieri non accompagnati.

LEGGE 7 aprile 2017 n. 47 Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati

Legge di Bilancio per il 2020 (art. 1, comma 882, L. n. 160/2019),

Il Fondo in questione, grazie alla Legge di Bilancio del 2020, è stato incrementato di un milione di euro con l’obiettivo di venire sempre più incontro ai minori stranieri non accompagnati.

L’incremento, che parte proprio dall’anno 2020, viene quindi destinato sulla base delle modalità stabilite con un decreto attuativo: si tratta, quindi, di interventi a favore dei tutori volontari ma anche di rimborsi a favore delle aziende per i costi sostenuti per i permessi di lavoro retribuiti accordati ai tutori volontari;

Inoltre, sono compresi i rimborsi a favore dei tutori per coprire le spese sostenute per tutti gli adempimenti che riguardano l’ufficio della tutela volontaria.

L’approvazione del Decreto Interministeriale, molto attesa, si rivela di grande importanza perché aiuta a fare chiarezza su alcuni aspetti, a cominciare da quali spese possano essere effettivamente rimborsate. Inoltre, con il Decreto si arriva ad una definizione della procedura per ottenere i rimborsi dovuti.

La misura non fa altro che rafforzare il ruolo dei tutori volontari, che mettono a disposizione tempo e impegno per assicurare il massimo sostegno ai minori stranieri non accompagnati e aiutarli nel loro percorso di integrazione.

I permessi retribuiti

Per quanto riguarda i permessi retribuiti, nel Decreto Interministeriale viene specificato che è necessario il nulla osta del Tribunale dei minorenni, che deve essere inserito nella richiesta al datore di lavoro: il nulla osta, infatti, accerta la necessità dell’intervento a favore del minore.

Sarà poi il datore di lavoro ad avanzare la richiesta di rimborso alla Prefettura del territorio in cui agisce il tutore volontario.

Rimborso spese vive

Nel caso il tutore volontario si serva di mezzi pubblici per incontrare il minore e adempiere alla sua funzione è previsto il rimborso completo delle spese di viaggio; in caso di utilizzo dell’auto è previsto il rimborso chilometrico.

Equa indennità

Quando si verifica una tutela particolarmente complicata e oltretutto anche onerosa, il tutore volontario può anche fare richiesta di equa indennità, che può arrivare fino ad un massimo di 900 euro.

Il tutore dovrà inviare la richiesta al Tribunale per i minorenni competente, con un’apposita relazione che motivi la domanda di equa indennità. La richiesta non può tuttavia essere inoltrata se la tutela volontaria è cominciata nei tre mesi che precedono il compimento della maggiore età del minore straniero non accompagnato.

Di seguito il dettaglio della normativa