Cos’è il Decreto Flussi: come viene emanato e come vengono determinati i flussi
Da pochi giorni il governo ha dato il via libera al nuovo Decreto Flussi, che consente l’ingresso in Italia di circa 70.000 lavoratori stranieri e che consente di far respirare settori che lamentavano da tempo la forte carenza di manodopera, su tutti quello agroalimentare.
Ma in cosa consiste esattamente il Decreto Flussi? Come viene emanato e come vengono determinate le quote?
Decreto Flussi, che cos’è
Ogni anno il Presidente del Consiglio dei Ministri, dopo aver interloquito con i ministri interessati e con le Commissioni Parlamentari di competenza, emana il Decreto Flussi, un provvedimento che va a definire le quote massime di cittadini stranieri che possono essere ammessi nel territorio italiano per lavoro subordinato (compreso il lavoro stagionale) e autonomo.
Il decreto flussi si basa sul documento programmatico triennale che fa riferimento alla politica dell’immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato.
Proprio in base alle quote è possibile rilasciare i visti d’ingresso per lavoro subordinato e autonomo: basta questo per capire quanto sia importante l’emanazione del Decreto Flussi.
Decreto Flussi: come viene emanato
La legge n.40/1998, contenente la disciplina dell’immigrazione e le norme sulla condizione dello straniero, regola il Decreto Flussi: all’art. 3 di detta legge, infatti, viene stabilito che il Presidente del Consiglio è tenuto a cadenza triennale a predisporre il documento programmatico relativo alla politica dell’immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, sempre dopo aver ascoltato enti e soggetti interessati.
Il parere delle Commissioni dovrà arrivare entro 30 giorni dal ricevimento del testo: un parere di cui si tiene conto prima dell’emanazione del Decreto Flussi tramite decreto del Presidente della Repubblica. Prima, il Decreto viene approvato dal Governo per poi passare all’esame del Parlamento.
Dato che il documento programmatico va ad individuare i criteri generali per definire i flussi di ingresso nel territorio italiano e delinea gli interventi pubblici finalizzati a favorire le relazioni familiari, l’inserimento sociale e l’integrazione culturale degli stranieri che risiedono in Italia, appare fin troppo evidente come lo stesso sia di fatto propedeutico al Decreto Flussi.
Come vengono determinati i flussi
E’ sempre la legge n. 40/1998 a regolare la determinazione dei flussi di ingresso, anche se in questo caso si fa riferimento all’art.19 che stabilisce appunto come l’ingresso nel territorio italiano di cittadini stranieri per lavoro subordinato (anche stagionale) o autonomo deve avvenire nell’ambito delle quote di ingresso stabilite con il Decreto Flussi (che può essere anche più di uno).
Nel caso con alcuni Paesi extra europei vi siano accordi in materia di regolamentazione dei flussi e di procedure di riammissione, i nostri ministri degli Esteri, del Lavoro e dell’Interno possono procedere all’assegnazione di quote preferenziali di ingresso.
Chiaramente, nell’emanazione dei Decreti Flussi bisogna sempre tenere conto anche dei dati che fanno riferimento all’occupazione e alla disoccupazione sia a livello nazionale che regionale; inoltre, un altro aspetto da considerare è il numero dei cittadini stranieri extra UE iscritti nelle liste di collocamento.
Decreto Flussi 2021: tutti i dettagli
Sono in tutto 69.700 i cittadini extra europei che ottengono l’accesso al territorio italiano per lavoro subordinato (anche stagionale) o autonomo: di questi, 27.700 sono lavoratori non stagionali.
Nell’ambito di questi 27.700 lavoratori subordinati o autonomi non stagionali, il Decreto flussi 2021 stabilisce che è possibile convertire in permessi di soggiorno per lavoro subordinato la somma di 4.400 permessi di soggiorno per lavoro stagionale; 2.000 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale; infine, 200 permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’UE.
Possono essere convertiti in permesso di soggiorno per lavoro autonomo 370 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale e 30 permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’UE
Be the first to comment on "Cosa significa decreto flussi"