Decreti immigrazione e sicurezza, verso i correttivi con qualche incertezza

Decreti immigrazione e sicurezza, verso i correttivi con qualche incertezza

Modifiche ai decreti salvini: riparte la discussione dopo le elezioni amministrative

Lasciate alle spalle le elezioni regionali 2020 e il referendum, il PD (dopo la batosta subita dai cinquestelle che hanno avuto un calo drastico di consensi) è pronto a dare il via alle modifiche sui decreti di Salvini dopo che ci sarà un accordo politico.

A riprenedere le modifiche sarà il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese mentre saranno le forze di maggioranza a stabilire se sia o meno il caso di apportare tali modifiche.

Il Partito Democratico e Italia Viva hanno come linea di andare oltre gli spunti ricevuti dal Presidente della Repubblica.

Ma a lasciare con il fiato sospeso maggiormente, sarà il confronto con il Movimento Cinque Stelle che a suo tempo era stato alleato di Salvini, e che ancora oggi vorrebbe mantenere salda la politica attuata dal leghista (dal punto di vista dei decreti sicurezza emanati a suo tempo).

Dunque a breve partirà ufficialmente la corsa alle modifiche che passeranno al vaglio soprattutto la questione stranieri.

Le possibili modifiche al decreto salvini

Vediamo dunque nel dettaglio la situazione attuale dei decreti Salvini e le possibili modifiche poste in esame al CDM.

Sanzioni alle Ong

Salvini aveva previsto delle multe fino a un milione di euro, nonché l’immediata confisca della nave e arresto del comandante in caso di violazione del divieto di ingresso in acque italiane. Nessuna tipizzazione delle navi.

La proposta invece abbassa la multa a 50 mila euro, con conseguenti, confisca dell’imbarcazione e arresto del comandante solo in caso di reiterazione della condotta contestata.

Permessi di soggiorno umanitari

Ad oggi non vale la protezione umanitaria in quanto sostituita con permessi di soggiorno per casi speciali a tempo per gravi condizioni di salute, vittime di violenza, atti di grande valore civile e calamità naturale nel Paese d’origine.

La proposta di cambiamento non reintegra il permesso di soggiorno umanitario, ma si allargano le motivazioni di concessione del permesso: saranno dunque previsti anche disagio psichico, vittime di tratta, grave vulnerabilità, nuclei familiari.

Anagrafe per i richiedenti asilo politico

Il permesso di soggiorno per chi richiede asilo, stante ai decreti sicurezza, non permetteva più agli immigrati di iscriversi all’anagrafe, i quali dunque non godono più di tutti i diritti connessi.

La norma secondo le modifiche verrebbe definitivamente cancellata anche a fronte delle numerose pronunce di illegittimità da parte di sentenze di tribunali civili e amministrativo.

I richiedenti asilo potrebbero quindi fare iscrizione nel comune di residenza. Questo anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale.

La cittadinanza italiana: tempistica della concessione

Salvini aveva portato da 24 a 48 mesi, i termini per esperire la procedura di concessione della cittadinanza per residenza al compimento dei 18 anni dei figli di cittadini stranieri nati in Italia e per quella inerente al matrimonio.

Con la novità, si riporterebbe ai 2 anni come tempo massimo per l’ultimazione delle pratiche di cittadinanza e al silenzio-assenso eccezion fatta per i casi di gravi procedimenti penali in atto

Decreti immigrazione e sicurezza, verso i correttivi con qualche incertezza

Cosa pensano oggi le forze di maggioranza

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, le forze politiche potrebbero apparire schierate in modo diverso dinanzi a queste proposte.

Ad esempio circa la questione dei permessi umanitari, Pd, Leu e Iv sperano che il nostro ordinamento possa tornare sulle percentuali medie in Europa (circa il 40%).

Viceversa i pentastellati, anche se si dicono protesi ad una possibile modifica, propongono di mantenere un profilo basso onde evitare che il sistema possa collassare.

Stante ad una fonte vicina al M5S ci saranno anche altre forze della maggioranza a voler portare dinanzi al CDM le proprie proposte.

Proposte che potrebbero andare ben oltre le (doverose) modifiche ai Dl Salvini. Ricordiamo che le modifiche al decreto sicurezza fanno capo alle indicazioni del Capo dello Stato date in due lettere scritte al premier Giuseppe Conte.

Cosa pensa Italia Viva? Matteo Renzi vorrebbe evitare altre collisioni, soprattutto dopo la questione della prescrizione. Tuttavia il partito spera in un confronto sulle politiche migratorie, soffermandosi in particolare sul tema della cittadinanza e delle Ong.

Dal suo canto il Pd preme per applicare le dritte mosse dal presidente della Repubblica ma al contempo vuole fare un ulteriore passo avanti, che sia di coalizione con le altre forze della maggioranza.

Anche se l’ala dall’ex presidente dem Orfini chiede il cambiamento radicale del decreto Salvini.

Possibili modifiche al decreto Sicurezza bis

Non mancheranno poi novità anche sul decreto Sicurezza bis. Esse si baseranno in particolare su quelle che sono le norme circa resistenza, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.

Sarà nuovamente reinserita la discrezionalità del magistrato sulla tenuità del fatto. Il cambiamento totale su quanto stabilito illo tempore nei dl Salvini è stato il movimento delle Sardine.

Dal suo canto l’ex ministro dell’Interno chiosa “Tifano per mafiosi e delinquenti?”. Quasi sicuramente giocherà al rilancio sull’affondo anche nei riguardi della maggioranza.

Conclusioni del Tavolo immigrazione e sicurezza di febbraio 2020

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il Ministro Lamorgese e Guerini, i viceministri, la rappresentanza Parlamentare riunita a Palazzo Chigi, ha concluso questo 1° tavolo di lavoro su Sicurezza e immigrazione nell’ambito dell’Agenda 2023.

La direzione presa è di due decreti separati: uno sul lato sicurezza e l’altro della disciplina sull’immigrazione.

Non esiste ancora un accordo su un decreto correttivo: in particolare resta la distanza da colmare tra i 5 stelle più intransigenti e la sinistra ma le recenti elezioni amministrative hanno modificato il peso dei Partiti nella coalizione di Governo.

La stesura di un articolato gradito a tutti gli schieramenti politici è ancora lontano da essere formalizzato ufficialmente.

    Aggiornamento a cura dello Studio Legale

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