Disoccupazione per stranieri

Disoccupazione Naspi: cos’è, come funziona, requisiti

La Naspi, che garantisce un sostegno economico a coloro che perdono il lavoro involontariamente, si rivela essere un’ancora di salvataggio per molti lavoratori immigrati. Scopriamolo insieme esaminando i diritti e le tutele previste per i lavoratori stranieri.

La disoccupazione Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità mensile spettante ai lavoratori che hanno cessato il proprio rapporto di lavoro a causa di eventi involontari.

E’ stata istituita con il Decreto Legislativo 4 Marzo 2015, n° 22, art. 1; ed ha sostituito le precedenti prestazioni a sostegno del reddito destinate ai lavoratori in stato di disoccupazione. Ovvero la Aspi e la mini-Aspi.

Di seguito vi indicheremo quali sono i requisiti per accedere alla disoccupazione Naspi, quanto dura e a quanto ammonta.

Cenni sulla NASpI

La Naspi, conosciuta come la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è brevemente un sostegno economico mensile che si estende a una vasta gamma di lavoratori, abbracciando sia coloro che operano con contratti subordinati che quelli a tempo determinato o indeterminato.

La sua accessibilità è condizionata non solo alla perdita involontaria del lavoro, ma anche alla storia contributiva del lavoratore, richiedendo un certo numero di settimane di contributi nel quadriennio precedente, inoltre è necessario che il rapporto di lavoro sia cessato involontariamente ed infine che il dipendente abbia almeno tredici settimane di contributi contro la disoccupazione nel corso dei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.

In questo modo, la Naspi non è solo una misura reattiva, ma anche un incentivo alla stabilità e alla responsabilità lavorativa.

Disoccupazione Naspi: i requisiti

Per poter accedere alla disoccupazione Naspi è necessario aver perso il lavoro per motivi involontari, inoltre non avranno diritto alla prestazione i lavoratori che invece hanno presentato le dimissioni.

E’ possibile accedere alla Naspi se il licenziamento risulta di questo tipo:

  • per giusta causa;
  • per giustificato motivo soggettivo;
  • licenziamento economico.

La perdita involontaria del lavoro è quindi il primo requisito richiesto, seguiranno poi requisiti contributivi e lavorativi.

Per quanto riguarda i requisiti contributivi segnaliamo che è necessario avere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni che precedono la cessazione del rapporto di lavoro.

Mentre per i requisiti lavorativi, è richiesto di aver lavorato almeno 30 giorni negli ultimi 12 mesi che precedono la cessazione del rapporto di lavoro.

La disoccupazione Naspi spetta esclusivamente alle seguenti categorie di lavoratori:

  • lavoratori subordinati (dipendenti);
  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con contratto di lavoro subordinato;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti delle P.A. a tempo indeterminato.

Non hanno diritto alla Naspi i dipendenti delle P.A. a tempo determinato, operai agricoli, lavoratori extracomunitari con permesso di lavoro stagionale, lavoratori con requisiti per pensionamento anticipato.

La durata della Naspi

La disoccupazione Naspi viene corrisposta ogni mese, direttamente sul conto corrente del richiedente (in alternativa possibile optare per bonifico domiciliato).

La sua durata è variabile, e verrà stabilita in base ai contributi degli ultimi quattro anni. La Naspi viene quindi corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi 4 anni.

Es. Se negli ultimi 4 anni le settimane contributive sono pari a 2 anni e 2 mesi, la Naspi spetterà al lavoratore per 13 mesi.

Se negli ultimi 4 anni le settimane contributive sono pari a 10 mesi, la Naspi spetterà al lavoratore per 5 mesi.

L’importo della Naspi

L’importo della disoccupazione Naspi, come già anticipato, varierà anch’esso in base alle settimane contributive e alla retribuzione ricevuta.

La misura della prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile (ai fini previdenziali) degli ultimi 4 anni.

La retribuzione media per poter beneficiare di un importo pari al 75% dello stipendio, dovrà essere pari o inferiore all’importo stabilito dalla legge (che varia di anno in anno).

Nel caso in cui la retribuzione media minima risulti inferiore a quella di riferimento, l’importo della disoccupazione Naspi sarà pari al 75% della retribuzione media.

Es. Se la retribuzione media mensile è pari a 1000,00 euro, la disoccupazione Naspi sarà pari a 750,00 euro.

Se invece la retribuzione media mensile supera l’importo fissato dalla legge, la Naspi ammonterà al 75% dello stipendio sommato al 25% della differenza tra retribuzione media mensile e importo pre-stabilito.

Es. Se la retribuzione media mensile è pari a 1500,00 euro, la Naspi ammonterà al 75% (750,00 euro) + il 25% di differenza (1500 – 750 = 750 –> 25% di 750 = 187,50 euro). L’importo mensile sarà di 937,5 euro.

Percepire la NASpI se si è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno: è possibile?

La NASpI mentre si è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno

La risposta è sì, il cittadino extracomunitario ha il diritto di percepire la NASpI anche durante l’attesa del rinnovo del permesso di soggiorno. Questa situazione è stata chiarita direttamente dall’INPS tramite il messaggio Hermes n. 1589 del 22 aprile 2024.

Tuttavia, è importante che il cittadino straniero fornisca una ricevuta che attesti la presentazione della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno alla Questura.

In sostanza, la NASpI può essere erogata anche durante il periodo di attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, purché siano soddisfatti i requisiti e venga fornita la documentazione richiesta dall’INPS.

Diritti e doveri nel periodo di attesa

Mentre è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, lo straniero conserva tutti i diritti e le posizioni soggettive previste dalla legge. Questo è stato confermato dal Ministero dell’Interno attraverso una Direttiva del 5 agosto 2006, ribadita dall’INPS in una circolare recente.

In pratica, il cittadino straniero può restare in Italia con pieni diritti e senza limitazioni, purché sia in possesso della documentazione che attesti la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno.

Anche se il procedimento di rinnovo non viene concluso entro i venti giorni previsti, ciò non influisce sulla legittimità del soggiorno o sui diritti ad esso connessi.

È però fondamentale che siano state rilasciate le ricevute che attestino la presentazione della richiesta di rinnovo presso gli uffici competenti.

Le altre prestazioni accessibili

Quando uno straniero si trova nell’attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, può rivolgersi all’INPS per ricevere sostegno economico.

Oltre alla NASPI, che è l’Indennità di Disoccupazione, possono essere richieste anche altre prestazioni come la DIS-COLL (l’Indennità di Disoccupazione per i Collaboratori), l’indennità di malattia, quella di maternità e la CIG (Cassa Integrazione Guadagni).

Queste forme di assistenza economica offerte dall’INPS sono fondamentali per aiutare gli individui durante periodi di difficoltà o transizione lavorativa.

Tuttavia, è importante tenere presente che se il permesso di soggiorno non viene rinnovato, revocato o annullato, tutti i diritti legati alle prestazioni economiche, inclusa la NASPI, decadono completamente.

Pertanto, è essenziale che lo straniero, pur beneficiando di queste prestazioni temporanee, lavori anche sul rinnovo del permesso di soggiorno per garantire la stabilità della propria situazione legale nel lungo termine.

Per saperne di più scrivici..

    About the Author

    Portale Immigrazione
    Redazione di portale immigrazione e permesso di soggiorno

    Be the first to comment on "Disoccupazione per stranieri"

    Leave a comment

    error: Content is protected !!