Guida al riconoscimento dei titoli di studio per i cittadini stranieri

Tutti i passaggi da compiere per farsi riconoscere i propri titoli di studio e professionali in Italia

Si tratta della “Guida al riconoscimento dei titoli di studio per i cittadini stranieri”, pubblicata dalla Clinica dei Diritti, dell’Immigrazione e della Cittadinanza della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre.

Importante Guida, i cittadini e le cittadine migranti – ma anche gli sportelli legali e le associazioni – possono avere a portata di mano tutte le indicazioni pratiche che riguardano proprio le procedure di riconoscimento dei titoli di studio stranieri e delle qualifiche professionali nel nostro Paese.

In questo modo, le cittadine e i cittadini migranti diventano pienamente consapevoli dei propri diritti e vengono adeguatamente supportati nell’esercizio del diritto allo studio, così come nell’accesso al mondo del lavoro e alle professioni che rientrano nelle competenze acquisite ed accertate nei titoli di studio e professionali.

La Guida chiarisce che il riconoscimento di titoli esteri rappresenta di fatto il percorso finalizzato a far sì che un titolo di studio o una qualifica professionale ottenuta in un Paese terzo abbia valore legale in Italia, come da ratifica della Convenzione di Lisbona.

Per poter procedere al riconoscimento di un titolo di studio o professionale, l’interessato deve garantire un paio di questioni preliminari, ovvero un permesso di soggiorno in corso di validità (chi ne è sprovvisto non può in alcun modo avanzare la richiesta) e il motivo per cui si richiede il riconoscimento dei titoli, dato che per ogni finalità è richiesta una procedura diversa.

Per coloro che non hanno ancora chiara la finalità, il consiglio è quello di procedere con la traduzione giurata e legalizzazione del documento, in quanto sono entrambi presupposti necessari per lo svolgimento delle procedure.

In alternativa si può richiedere la dichiarazione di valore, un documento ufficiale redatto in italiano che attesta l’autenticità e la legittimità della dichiarazione presentata e che specifica come gli interessati abbiano intenzione di proseguire i propri studi nel nostro Paese e hanno pertanto esigenza di avviare le procedure di equipollenza dei titoli di studio o riconoscimento professionale.

Per iscriversi in un’Università italiana è necessario che venga riconosciuto il diploma di scuola superiore conseguito nel Paese estero

Servono in tutto cinque requisiti, ovvero il documento di identità in corso di validità, il diploma in forma originale, la traduzione giurata e la legalizzazione del documento conseguito, la dichiarazione di valore e la richiesta di equipollenza (le ultime tre possono essere richieste direttamente presso la sede della Rappresentanza Diplomatica, ndr).

Se invece l’intenzione è quella di proseguire gli studi universitari, è opportuno verificare prima l’esistenza di accordi bilaterali o multilaterali tra l’Italia e il proprio Paese. In caso contrario sarà necessario rivolgersi alla Segreteria Studenti Stranieri dell’Università dove si intende proseguire gli studi.

I documenti richiesti sono solitamente i seguenti: l’originale e fotocopia del titolo Universitario accompagnato da traduzione giurata in Italiano, legalizzazione e dichiarazione di valore rilasciata dalla Rappresentanza Italiana (Ambasciata o Consolato) nel Paese in cui è stato rilasciato il titolo, o dagli attestati di Comparabilità e di Verifica rilasciati dal CIMEA (che può essere richiesto anche tramite il sito MyDiplome); l’originale e fotocopia del certificato esami sostenuti rilasciato dall’Università, tradotto in lingua italiana e legalizzato o accompagnato dall’attestato di Veridicità rilasciato dal CIMEA.

il riconoscimento dei titoli professionali

Per quanto riguarda invece il riconoscimento dei titoli professionali, bisogna anzitutto distinguere tra professioni regolamentate e non regolamentate, dato che le prime richiedono il possesso di una qualifica professionale per ottenere il diritto ad esercitare (mentre le seconde non hanno requisiti di accesso specifici).

Per fare un esempio, lo svolgimento della professione di avvocato in Italia è subordinato alla laurea in Giurisprudenza e al superamento dell’esame per l’iscrizione all’Albo. Pertanto è opportuno verificare se l’interessato sia in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento, nel Paese terzo, della professione che vorrebbe esercitare in Italia.

Superato questo passaggio, ci si può rivolgere ai Ministeri competenti per i rispettivi Albi professionali: il Ministero dell’Istruzione per i docenti e per il personale tecnico-amministrativo, il Ministero della Salute per medici, infermieri, odontoiatri, psicologi, farmacisti, e così via.

Tra i requisiti non possono mancare la Dichiarazione di Valore che specifichi i criteri previsti per l’ accesso alla professione nel Paese d’ origine e l’attestazione di nulla osta all’ esercizio della professione nel Paese d’origine rilasciata dalle Autorità locali competenti, oltre al titolo di studio prodotto in originale, le materie studiate con gli esami sostenuti e i documenti che attestino l’esperienza professionale acquisita. Entro 4 mesi il Ministero competente è chiamato a rispondere fornendo l’esito, che può essere di riconoscimento con effetto immediato, diniego o riconoscimento subordinato al superamento di misure compensative (prova integrativa e/o tirocinio).

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