Si dice spesso che per smuovere l’opinione pubblica su una determinata tematica e per prendere sul serio un problema, devono accadere degli eventi molto drammatici.
Il tema dell’immigrazione illegale e degli scafisti è molto delicato, barconi con persone disperate che fuggono dai loro paesi.
Nonostante non abbiano nulla in tasca, coltivano il sogno di approdare in un paese normale, per riuscire a condurre quella vita che gli è stata negata nella loro terra d’origine.
Fino a questo momento, sul problema dell’immigrazione e del continuo sbarco di immigrati clandestini sulle coste italiane, la Comunità Europea ha espresso spesso posizioni di solidarietà alla difficoltà italiana nel gestire il problema, tuttavia non ha mai fatto nulla in termini concreti.
Spesso ,l’Italia ha lamentato una completa assenza nella politica europea di un piano per combattere l’immigrazione clandestina, l’Italia è stata lasciata da sola ad affrontare un problema troppo grande per le risorse del nostro paese e per le sue reali possibilità.
Ora le ultime tragedie del mare, ricordiamo l’ultima che ha visto la morte di 950 persone nel canale di Sicilia, l’Ue si schiera decisamente a favore dell’Italia, annunciando interventi concreti che possano aiutare il nostro paese.
Tra le ipotesi al vaglio, quella di bombardare i barconi degli scafisti prima che questi partano in direzione del nostro paese, questa dura presa di posizione ha scatenato le proteste della Libia.
Per bocca del ministro degli governo di Tripoli Muhammed El- Ghirani, la Libia si oppone decisamente a un intervento del genere, considerato lesivo della sovranità del nuovo governo. Resta anche aperta la delicata questione del mancato riconoscimento del governo di Tripoli da parte della Comunità Europea.
Il ministro degli esteri s’interroga ,domandandosi in che modo si potrà capire se si sta bombardando un barcone di scafisti o degli innocenti.