Decreto Cutro: tutte le modifiche introdotte dal governo in materia immigrazione
In molti hanno ancora negli occhi la strage che si è consumata in mare il 26 febbraio scorso, con la morte di 94 persone di cui 35 minori.
Il governo ha deciso di intervenire per evitare il ripetersi di tragedie come queste. Il Decreto Legge n. 20/2023 è stato firmato proprio a Cutro, il luogo dove si è consumata la mattanza, ed è stato poi convertito in Legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Molte le novità introdotte nel nuovo decreto, a cominciare da una politica di maggior restringimento sull’immigrazione irregolare, andando contemporaneamente ad aumentare i flussi di ingresso dei lavoratori stranieri provenienti da quei paesi che organizzano una formazione ad hoc.
Sempre nel decreto Cutro sono poi contenute altre novità, che fanno riferimento alla protezione internazionale, all’abolizione del permesso per protezione speciale e ai permessi per calamità, senza dimenticare la stretta sulle cure mediche.
Ma l’iniziativa principale del governo Meloni è proprio l’aumento dei canali di ingresso per lavoro tramite il Decreto Flussi, in modo tale da ridurre gli arrivi via mare di coloro che poi chiedono la protezione internazionale.
Lo Stato, con queste nuove norme, cerca di favorire chi fa il suo ingresso in Italia per lavoro e limitare gli arrivi irregolari. La protezione internazionale viene ovviamente mantenuta, pur con qualche modifica.
Decreto flussi triennale
Il Decreto Flussi diventa triennale: per il periodo 2023-2025 sarà un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a stabilire le quote di stranieri che potranno avere accesso in Italia per lavoro. Il Governo prevede poi anche la possibilità che durante questo triennio vengano adottati ulteriori decreti.
Il DPCM, una volta ascoltati i Ministri competenti, le associazioni iscritte nel registro ex art 42 comma 2 TUI, il CNEL, verrà inviato al Parlamento per i pareri delle competenti commissioni parlamentari, che dovranno essere emessi entro trenta giorni; il decreto verrà comunque adottato alla scadenza dei 30 giorni.
Per stabilire nel migliore dei modi i criteri dei flussi di ingresso si terrà conto dell’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro effettuata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative.
In sede di conversione è stata inoltre prevista la possibilità di assegnare quote dedicate ad apolidi e a rifugiati riconosciuti dall’UNHCR o dalle autorità competenti nei paesi di primo asilo o di transito.
Lavoro stagionale agricolo e contrasto alle agromafie
Tra le altre importanti novità di questo nuovo decreto va segnalata la priorità che viene data a quei datori di lavoro che avevano presentato domanda di assegnazione dei lavoratori agricoli ma che non sono riusciti ad accedere per mancanza di quote.
Questi datori, infatti, potranno godere per primi dell’assegnazione dei lavoratori richiesti nei decreti flussi successivi, senza dover necessariamente ripresentare la documentazione richiesta.
Inoltre, il governo mira ad aumentare la protezione del mercato nazionale dalle attività di contraffazione e dalla criminalità agroalimentare: per questo è stato rafforzato il ruolo dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti alimentari.
I funzionari dell’Ispettorato acquisiranno la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, mentre gli assistenti e gli operatori diventeranno agenti di polizia giudiziaria.
Quote riservate per i paesi che collaborano al contrasto dell’immigrazione irregolare
All’interno dei decreti flussi, stando al nuovo decreto, verranno assegnare anche delle quote riservate ai lavoratori che provengono da Stati che hanno condotto campagne mediatiche dove vengono evidenziati tutti i rischi relativi all’inserimento nei traffici migratori irregolari.
Inoltre, viene autorizzato l’ingresso e il soggiorno di cittadini stranieri provenienti da Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi o intese in termini di rimpatrio; tali cittadini possono accedere per lavoro subordinato a tempo determinato, indeterminato o stagionale anche al di fuori delle quote previste nel decreto flussi.
Semplificazione per il rilascio del nulla osta al lavoro
Il nulla osta al lavoro si intende rilasciato se entro i 60 giorni previsti dalla Legge la Questura non ha provveduto ad acquisire informazioni che riguardano eventuali elementi ostativi.
Va tuttavia precisato che se in un secondo momento emergono tali elementi ostativi è comunque prevista la revoca del nulla osta e del visto, la risoluzione di diritto del contratto di soggiorno e la revoca del permesso.
Il nulla osta consente comunque lo svolgimento dell’attività lavorativa anche prima della sottoscrizione del contratto di soggiorno.
Asseverazioni non necessarie se la domanda è presentata tramite organizzazione datoriale
Il nuovo decreto precisa che la verifica dei requisiti di osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro e della congruità del numero delle richieste viene affidata ai consulenti del lavoro e alle organizzazioni dei datori di lavoro maggiormente rappresentative alle quali il datore di lavoro aderisce o conferisce mandato.
L’esito positivo delle verifiche, che riguarderanno anche l’equilibrio economico-finanziario, il fatturato e il numero dei dipendenti, verrà portato a termine con il rilascio di apposita asseverazione, che va prodotta assieme alla richiesta di assunzione del lavoratore straniero.
L’asseverazione non è necessaria nel caso in cui la domanda sia stata presentata dalle organizzazioni datoriali che hanno sottoscritto apposito protocollo di intesa con il Ministero del lavoro e che si siano impegnate a garantire il rispetto da parte dei propri associati dei requisiti necessari. L’Ispettorato nazionale del lavoro, assieme all’Agenzia delle Entrate, potrà comunque eseguire dei controlli a campione.
Ingressi fuori quota
Al di fuori delle quote previste dal Decreto Flussi potranno accedere in Italia anche gli stranieri, apolidi o rifugiati che abbiano completato i corsi di formazione professionale e civico linguistica, organizzati sulla base dei bisogni manifestati al Ministero del lavoro dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato.
La domanda di visto di ingresso sarà presentata a pena di decadenza entro 6 mesi dalla conclusione del corso e corredata dalla conferma alla disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro.
Sarà poi il Ministro del lavoro ad adottare le linee guida che andranno a fissare le modalità di predisposizione dei programmi di formazione professionale e civico-linguistica e i criteri per la loro valutazione.
Entro il tempo di 7 giorni dall’inizio dei corsi, il Ministero del Lavoro comunicherà al Ministero dell’interno e degli esteri le generalità dei partecipanti, in modo tale da favorire l’espletamento dei controlli e l’assenza di elementi ostativi.
Estensione del rinnovo del permesso di soggiorno
Nel nuovo decreto viene stabilito che dopo il primo rinnovo, il permesso per lavoro e per motivi familiari possono essere rinnovati per un periodo di tre anni e non più di due. In questo modo il governo mira a ridurre il carico di lavoro sulle Questure, specialmente in merito alle domande di rinnovo.
Conversione dei permessi di soggiorno per i minori non accompagnati
Con il Decreto Cutro viene ristretta la possibilità di conversione dei permessi di soggiorno per i minori stranieri non accompagnati. Il periodo massimo di validità del permesso da concedere per motivi di studio, accesso al lavoro o lavoro subordinato o autonomo viene ora accorciato ad un solo anno.
Protezione internazionale: procedura
Come accennato, anche la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale viene interessata da modifiche. In particolare viene introdotta una nuova ipotesi di procedura accelerata nel caso in cui il richiedente, proveniente da zone sicure, presenti domanda alla frontiera o in zone di transito
Inoltre viene introdotta la limitazione dell’inammissibilità della domanda reiterata ai casi in cui non siano stati addotti elementi nuovi o prove nuove “che rendano significativamente più probabile che la persona possa beneficiare della protezione internazionale, salvo che il richiedente alleghi fondatamente di essere stato, non per sua colpa, impossibilitato a presentare tali elementi o prove in occasione della sua precedente domanda o del successivo ricorso giurisdizionale”. In questi casi l’onere della prova della mancanza di colpa è a carico del richiedente.
Il decreto Cutro prevede anche la non sospensione, in caso di ricorso,dell’efficacia del provvedimento di rigetto di domande presentate direttamente alla frontiera (lett. b e b-bis art. 28 bis D.lgs. n. 25/2008), della seconda domanda reiterata quando già la prima reiterata era stata rigettata e della domanda reiterata presentata per la prima volta in fase di esecuzione del provvedimento di allontanamento e dichiarata inammissibile.
Infine, nel decreto viene specificata la previsione di norme ad hoc per la sospensione della decisione in materia di riconoscimento della protezione internazionale nella procedura in frontiera (nuovo art. 35 ter Dlgs 25/2008)
Da segnalare anche la decisione di rigetto della domanda di protezione internazionale. Scaduto il termine per l’impugnazione, la decisione sarà accompagnata da un’attestazione sull’obbligo di rimpatrio e divieto di reingresso che terrà luogo e produrrà gli effetti del provvedimento di espulsione amministrativa e potrà essere impugnata unitamente al provvedimento di rigetto con un unico ricorso ex art. 35 D.lgs. n. 25/2008.
Pene più alte per l’immigrazione clandestina
Il decreto Cutro inasprisce le pene per l’immigrazione clandestina. Il reato ora prevede la reclusione da 2 a 6 anni per l’ipotesi base e da 6 a 16 anni per le ipotesi aggravate.
Guida a cura dello Studio
avvocato per stranieri
Sono entrato il 20/09/2022 tramite il flusso l’immigrazione all’arrivo a Perugia dove e stata presentata la domanda parlando con il datore di lavoro per quanta riguarda l’assunzione ha rennunciato l’assunzione ho cercato di conttarmi con la prefettura però nn ho risposta chiara e sufficiente ho più di 3 volte ma sempre la stessa risposta il visto e scadeva il 08/03/2032 prima della scadenza ho rivolto alla questura di roma mi hanno consigliato di presentare il modello b22 alla posta secondo lei avvocato posso avere il mio primo permesso in attesa di occupazione