Matrimonio in Italia: tutti i documenti necessari
Per sposarsi in Italia qual è l’iter da seguire? Quali sono i documenti che richiede la legge affinché il matrimonio sia valido? Inoltre, è consentito agli stranieri contrarre matrimonio in Italia? Leggi il nostro articolo per saperne di più.
I cittadini stranieri possono legalmente sposarsi in Italia sia con un rito civile italiano che con un rito religioso riconosciuto a fini civili, seguendo ovviamente quelle che sono le pratiche autorizzate dallo Stato italiano.
Ad esempio, se lo straniero risiede o ha domicilio in Italia, è necessario pubblicare le pubblicazioni di matrimonio.
Tuttavia, non è obbligatorio essere residenti o domiciliati in Italia per celebrare il matrimonio nel paese. Infatti, in tal caso, cioè se entrambi gli sposi sono stranieri e non residenti né domiciliati in Italia, anziché pubblicare le pubblicazioni di matrimonio, questi dovranno firmare una dichiarazione in cui attestano l’assenza di impedimenti di parentela, affinità, adozione o altre restrizioni previste dal Codice Civile italiano.
Questa procedura consente agli stranieri di contrarre matrimonio legalmente in Italia, indipendentemente dalla loro residenza o cittadinanza.
Pubblicazioni di matrimonio
Sebbene si parli spesso di pubblicazioni di matrimonio, non tutti sanno cosa siano effettivamente e questo è un passaggio che merita un approfondimento.
Le pubblicazioni di matrimonio sono un requisito legale in Italia, finalizzato a informare preventivamente la comunità locale dell’intenzione di contrarre matrimonio, consentendo così a chiunque abbia informazioni su eventuali impedimenti di farli valere prima della celebrazione del matrimonio. Questo obbligo serve a garantire che non ci siano ostacoli legali o impedimenti al matrimonio.
Le pubblicazioni devono essere pubblicate per almeno 10 giorni, comprese due domeniche, prima della data prevista per la celebrazione del matrimonio ed in questo periodo, chiunque abbia conoscenza di ostacoli legali al matrimonio può presentare le opportune obiezioni alle autorità competenti.
L’iter che deve seguire il cittadino straniero che voglia sposarsi nel nostro Paese
Se uno straniero residente o domiciliato in Italia desidera sposarsi in Italia, deve seguire una serie di necessari passaggi. Prima di tutto, deve ottenere una dichiarazione, chiamata nulla osta al matrimonio, dall’autorità competente del proprio paese che attesti la sua idoneità a contrarre matrimonio.
Questo documento certifica che non ci sono impedimenti legali al matrimonio secondo le leggi del Paese di origine dello straniero.
Il nulla osta può essere rilasciato dall’autorità consolare in Italia, con la firma del Console legalizzata presso la Prefettura italiana competente, oppure dall’autorità competente del Paese di origine, con il documento legalizzato dal Consolato o dall’Ambasciata italiana all’estero.
È importante notare che il nulla osta non può essere sostituito né da un semplice certificato di stato libero né da un’autocertificazione.
Tuttavia, i rifugiati possono fornire un certificato o un altro atto idoneo a attestare la libertà di stato o una dichiarazione sostitutiva secondo le disposizioni del DPR n. 445/2000. A partire dal 2022, i rifugiati non devono più richiedere il nulla osta per le pubblicazioni all’UNHCR.
Se il nulla osta al matrimonio non viene rilasciato, ci sono diverse strade che è possibile percorrere. In primo luogo, è possibile rivolgersi al giudice affinché sia il Tribunale a verificare l’assenza di impedimenti al matrimonio.
Il Tribunale può quindi ordinare all’Ufficiale di stato civile di procedere con le pubblicazioni, anche in assenza del certificato.
Inoltre, la giurisprudenza ha riconosciuto che è possibile procedere alle pubblicazioni anche senza il nulla osta in determinati casi.
Ad esempio, se la normativa del Paese di origine dello straniero è in contrasto con l’ordine pubblico internazionale e costituzionale, impedendo il matrimonio per motivi religiosi, il Tribunale può autorizzare le pubblicazioni anche senza il nulla osta.
Inoltre, se il nulla osta non viene rilasciato per motivi religiosi, l’Ufficiale di stato civile può procedere alle pubblicazioni senza aspettare il provvedimento del giudice, purché gli interessati dimostrino l’assenza di impedimenti attraverso altra documentazione valida.
Il matrimonio senza permesso di soggiorno
Infine, anche gli stranieri che soggiornano irregolarmente in Italia possono sposarsi, come confermato dalla Corte Costituzionale.
In tal caso però il matrimonio è possibile solo se l’altro coniuge è un cittadino italiano o uno straniero con un regolare permesso di soggiorno ed è necessario ottenere il nulla osta al matrimonio dall’autorità competente del paese d’origine.
Dopo il matrimonio, lo straniero irregolare ha diritto al rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari. Se sposato con un cittadino italiano, può richiedere la carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione presso la questura o tramite gli uffici postali.
Attenzione però ad un dettaglio, lo straniero coniugato con un cittadino italiano non ottiene di diritto la cittadinanza italiana ma può presentare la richiesta in Prefettura dopo due anni dal matrimonio.
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