Richiesta del permesso di soggiorno da poliziotti non in servizio: è possibile?
Capita spesso che un qualunque soggetto incontri dei poliziotti in borghese che chiedono documenti di identità col fine di controllare che tutto sia a posto in caso di situazioni poco chiare.
È una cosa lecita da parte delle forze d’ordine effettuare controlli quando non sono in servizio?
L’ordinamento prevede tale pratica purché nei limiti previsti della legge. Non sempre infatti il pubblico ufficiale può obbligare a mostrare i documenti, il che vale anche se sono in servizio.
La richiesta del permesso di soggiorno
Partiamo dall’assunto che la polizia, e tutti i suoi componenti, tra le sue funzioni esercita quella del controllo delle generalità di un qualunque soggetto in una qualunque situazione.
Tuttavia ci sono dei limiti ben precisi a riguardo, che sono ben lontani dalla costrizione di mostrarli o anche di tenerli con sé.
L’ordinamento italiano è molto severo: il pubblico ufficiale può nell’esercizio delle sue funzioni chiedere di dare indicazioni sulle proprie generalità. Chi si rifiuta può essere perseguito penalmente.
Questo significa che se il poliziotto non è di servizio e si avvicina ad una persona per identificarla, non può imporsi e abusare della propria funzione, pertanto non può costringere nessuno estrarre dalla tasca i documenti e di consegnarglieli.
Se tuttavia la sua richiesta di documenti dipende da una circostanza particolare che necessita di un intervento delle autorità (in caso ad esempio di violazione della legge) allora alla regola si può derogare.
Se ad esempio il poliziotto a riposo interviene per un incidenti stradale, subentrata concretamente nell’esercizio delle sue funzioni, ragion per cui è suo diritto sapere tutti i dati delle persone coinvolte.
La legge per quanto chiara appare molto complessa. Se infatti da un lato le forze dell’ordine a riposo non possono imporre a nessuno di identificarsi, in alcuni casi di necessità è dovere dei terzi soggetti mostrare i propri documenti ai poliziotti.
Cosa può fare un poliziotto?
Che cosa accade se un poliziotto chiede i documenti e un soggetto non li fornisce? O cosa accade se sospetta che siano generalità false?
Come prima cosa il poliziotto può invitare la persona a seguirlo in caserma così da compiere tutte le identificazioni del caso.
Al termine di questo iter infatti, l’ufficiale di turno in caserma compilerà verbale. Se la persona in questione rifiuta di recarsi al comando, è possibile anche imporglielo con la forza, trascinandolo senza il suo volere.
C’è inoltre da dire che ogni autorità appartenente alle forze dell’ordine non ha il dovere di spiegare il motivo per il quale avanza richiesta di esibizione di permesso di soggiorno.
La polizia infatti ha la facoltà di agire in libertà, non è tenuta a dare spiegazioni a nessuno sul perché abbia deciso di effettuare un determinato tipo di controllo.
Quando mostrare i documenti
A ben vedere è doveroso sottolineare che l’ordinamento italiano abbia indicato anche i casi in cui un soggetto abbia l’obbligo di esibire i documenti personali per favorire la propria identificazione.
Tra i motivi più frequenti c’è quello che concerne l’espatrio e il superamento dei confini nazionali. In questo caso infatti è dovere del cittadino farsi identificare.
La legge prevede poi anche altri casi. Ad esempio se le autorità abbiano il sentore che il soggetto sia reo di qualche effrazione, reato o simili, o anche se credono di trovarsi dinanzi ad una persona pericolosa.
In tal caso, il rifiuto di mostrare i documenti dà facoltà all’autorità di pubblica sicurezza di sottoporre il soggetto in questione ai rilievi segnaletici.
In una simile circostanza, tra l’altro, diventa quindi di fondamentale importanza avere con sé i propri documenti.
Forse anche per questo motivo, sarebbe sempre opportuno avere con sé sempre i propri documenti.
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