Carta soggiorno per i figli minori solo dopo cinque anni di soggiorno regolare
I figli minori dei titolari di un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo devono comunque soggiornare regolarmente per almeno cinque anni in Italia prima di poter avere la carta di soggiorno.
Principio espresso il 6 settembre 2019 dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, rispondendo con una circolare a un quesito della Questura di Firenze.
Il testo della circolare ministeriale del 6 settembre 2019
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DELL’IMMIGRAZIONE E DELLA POLIZIA DELLE FRONTIERE N.400/A/2019/14.32.6 Roma (Rif. prot. n. 0038456 del 19.4.2019)
OGGETTO: Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo in favore dei figli minori. Risposta a Quesito.
Con riferimento all’unito quesito proposto da codesta Questura con la nota richiamata in epigrafe (all. n. l), si evidenzia come la citata sentenza C-469/13 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea abbia chiarito che le disposizioni contenute nella Direttiva 2003/109/CE del 25.11.2003 non consentono ad uno Stato membro di rilasciare, a condizioni più favorevoli di quelle in essa previste, un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
In tale contesto, si ritiene che le previsioni normative contenute nell’articolo 31 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, che per l’ottenimento di un autonomo permesso di soggiorno richiedono che il figlio minore segua la condizione giuridica del genitore, ovvero la più favorevole tra quelle dei genitori con cui convive, debbano essere applicate conformemente all’interpretazione fornita dalla citata Corte di Giustizia, rispetto al requisito della permanenza quinquennale sul territorio nazionale, che deve essere soddisfatto a titolo personale.
Valutazione del reddito anche per il rilascio della carta di soggiorno dei figli minori
Inoltre, ai fini delle valutazioni di competenza, afferenti alla verifica degli aspetti reddituali, si rimanda al combinato disposto degli articoli 9 del d.lgs. n. 286/98 e 16 del D.P.R. n. 394/99, che, nel precisare che le indicazioni contenute nel medesimo articolato devono riguardare anche ..i figli minori degli anni diciotto conviventi, richiedono di accertare i presupposti economici attraverso una disamina complessiva del patrimonio familiare.
Esenzione del test di italiano per i figli minori fino a 14 anni
Per quanto riguarda, invece, la conoscenza della lingua italiana si richiama il contenuto del Decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 4 giugno 2010, che esclude dall’obbligo di sostenere il test di cui all’articolo 9, comma 2-bis, del TUI, tra l’altro, i figli minori di anni quattordici. IL DIRETTORE CENTRALE
L’articolo 31 del testo unico immigrazione nella nuova interpretazione
Il Testo Unico sull’immigrazione (articolo 31 testo unico immigrazione) prevede che “il figlio minore dello straniero con questo convivente e regolarmente soggiornante segue la condizione giuridica del genitore con il quale convive ovvero la più favorevole tra quelle dei genitori con cui convive”.
La Questura chiedeva quindi se ai figli di stranieri con carta soggiorno andasse rilasciato un permesso illimitato UE, indipendentemente dall’anzianità di soggiorno in Italia.
Il Ministero dell’Interno ha ribadito che la normativa va applicata “conformemente all’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia, rispetto al requisito della permanenza 5 anni sul territorio nazionale, che deve essere soddisfatto a titolo personale”.
Il riferimento è alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue C-469/13, secondo la quale le disposizioni della Direttiva 2003/109/CE “non consentono ad uno Stato membro di rilasciare, a condizioni più favorevoli di quelle previste, un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo”.
Nella stessa circolare il Ministero dell’Interno aggiunge che le condizioni reddituali vanno accertate anche per i minori, “attraverso una disamina complessiva del patrimonio familiare”.
E ricorda che dal test di conoscenza della lingua italiana sono esentati i minori di quattordici anni.
Sintesi a cura dello Studio Legale
pratiche per stranieri – avvocato stranieri immigrazione
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