Quote Flussi per lavoro stagionali non coprono la richiesta di manodopera straniera
Nei precedenti articoli abbiamo elencato per ogni singola provincia la ripartizione delle quote flussi 2019.
I diciottomila posti di lavoro per lavoratori stranieri agricoli o turistici divisi per singola provincia risultano esigui e insufficienti a coprire le esigenze reali della produzione agricola e delle imprese turistiche.
Il Veneto come cartina di tornasole della ripartizione flussi : solo 20 quote stagionali per Venezia
La conferma arriva dalla Confederazione italiana agricoltori del Veneto ma è un dato agevolmente deducibile dai numeri forniti dallo stesso Ministero dell’Interno.
Vediamo insieme l’assegnazione e suddivisione delle quote flussi 2019 nel Veneto nello schema sottostante :
Il dato sconcertante è come una città come Venezia che vive di Turismo, stiamo parlando di 8.000.000 (8 milioni) di presenze annue nel solo settore degli alberghi ha venti (20 !) quote per lavoro stagionale.
In quelle venti quote sono compresi tutti gli stagionali della provincia di Venezia (bar, ristoranti, spiagge, imprese agricole..).
Appare evidente che in questo contesto presentare una domanda di lavoro stagionale per un lavoratore straniero diventa una lotteria.
Le organizzazioni agricole evidenziano la criticità anche nel settore della frutta di stagione
La CIA Verona in queste ultime settimane sta raccogliendo numerose segnalazioni da parte delle Imprese agricole iscritte nell’assumere forza lavoro nella raccolta delle fragole e a breve il problema si ripresenterà con la raccolta delle ciliegie.
Il direttore di Confederazione Agricoltori italiani di Verona sottolinea “Il decreto flussi 2019 assegna solo diciottomila quote (in tutta Italia) da avviare in agricoltura (NdR insieme al turismo), numero incongruo rispetto alle esigenze”
Il problema aggravato dai lavoratori con il vecchio permesso umanitario
Il settore risente inoltre dalla problematica dell’abrogazione del permesso di soggiorno umanitario dalla recente Riforma Salvini.
“Molte imprese agricole hanno difficoltà a mantenere in forza lavoro i lavoratori stranieri” con permessi per richiesta asilo politico in quanto la semplice apertura di un conto corrente per il pagamento della retribuzione o il rinnovo del permesso di soggiorno risultano rallentati dalla riforma dell’immigrazione (con l’impossibilità di ottenere la residenza per i richiedenti lo status di rifugiato e conseguentemente tutti i servizi pubblici collegati).
La responsabile della CIA prosegue : “Sono pochissimi gli italiani disponibili a lavorare come braccianti agricoli nelle zone rurali”
Chi decide la ripartizione provinciale delle quote flussi ?
L’attribuzione territoriale delle quote di cui agli articoli 2 e 4 del D.P.C.M. 12 marzo 2019 concernente la “Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro nel territorio dello Stato per l’anno 2019” (Gazzetta Ufficiale n. 84 del 9 aprile 2019) viene diffusa con apposita circolare congiunta Ministero del Lavoro e Ministero dell’Interno.
In particolare l’articolo 4 – ingressi per motivi di lavoro stagionale 18.000 quote (di cui duemila pluriennali) :
La prima ripartizione territoriale di 14.108 quote (di cui settecento per richieste di nullaosta al lavoro stagionale pluriennale), sulla base del fabbisogno di manodopera stagionale extracomunitaria segnalato alla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro dagli Uffici territoriali e scaturito dalle consultazioni effettuate a livello locale anche con le parti sociali.
Quindi la suddivisione per le singole Province risulta dalle indicazioni delle Prefetture/Direzioni Territoriali del lavoro e la partecipazioni delle associazioni di categorie e sindacati (Cia, Cisl, Uil, Cigl, Cobas)
La stessa Direzione Generale dell’Immigrazione sottolinea però “come da prassi consolidata nell’applicazione dei precedenti decreti di programmazione dei flussi” “a fronte di fabbisogni locali che si rivelassero superiori alle quote attribuite a livello provinciale” gli Uffici territoriali potranno richiedere ulteriori quote per dare riscontro alle richieste presentate agli Sportelli Unici per l’Immigrazione.
Pertanto quote ulteriori si potranno avere sulla base del numero di istanze domande agli sportelli unici SUI per l’immigrazione.
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