Ricongiungimenti familiari, tempi più rapidi
Il decreto legge sull’immigrazione ha ridotto da 180 a 90 giorni i tempi per la risposta che deve arrivare dalla Prefettura dopo la presentazione della domanda di ricongiungimento
Una nuova norma, entrata in vigore da pochissimi giorni, ha il merito di rendere molto più velici i ricongiungimenti familiari. Merito del decreto legge che ha come temi immigrazione e asilo e che fra le nome previste, ispirate dai temi legati a profughi e irregolari, ne prevede un paio che interessano chi vive in maniera regolare in Italia e vuole farsi raggiungere anche dalla moglie (o dal marito), dai figli o ancora dai genitori.
In particolare una modifica importante all’articolo 29 del testo unico sull’immigrazione adesso prevede che tutte le domande di ricongiungimento debbano essere presentate secondo modalità informatiche allo Sportello unico per l’immigrazione della Prefettura. E sarà quest’ultima con le stesse modalità che rilascerà la ricevuta della domanda. Sulla carta sembra una vera rivoluzione, ma in realtà già nella pratica funziona così già da diversi anni.
Molto più interessante per gli scenari che apre verso il futuro invece appare la norma che riduce della metà i tempi entro i quali lo Sportello Unico per l’immigrazione sarà obbligato a rilasciare il nulla osta al ricongiungimento familiare. Fino ad oggi infatti la norma prevedeva un tetto massimo di centottanta giorni, mentre in base al nuovo decreto legge i tempi si abbassano a novanta giorni.
Ecco perché, se saranno passati tre mesi senza che sia arrivata una risposta, positiva o negativa che sia, il cittadino straniero potrà incalzare o mandare una diffida alla Prefettura, fino ad avviare un’azione legale.
Il nuovo decreto legge sembra comunque rispondere perfettamente alla linea dettata da Marco Minniti, nuovo ministro dell’Interno, che mette sui due piatti della bilancia da una parte l’integrazione e dall’altra la severità. Eppure sembra a molti osservatori che si sia persa un’occasione buona anche per dare un segnale importante per far capire che si punta ad una vera integrazione e che gli immigrati regolari sono ben accetti in Italia.
Infatti fino al 2009 il Testo Unico sull’Immigrazione, oltre ad indicare i tempi di risposta per le domande di ricongiungimento prevedeva anche un meccanismo di cosiddetto ‘silenzio assenso’.
In pratica se lo Sportello Unico per l’Immigrazione non rispondeva in tempo a chi aveva presentato domanda di ricongiungimento, i familiari all’estero potevano rivolgersi direttamente al consolato italiano e quindi farsi rilasciare il visto d’ingresso.
Una procedura che successivamente Popolo della Libertà e Lega abolirono con la legge 94 sulla sicurezza sempre del 2009. E da quando al governo è arrivato il centrosinistra nessun premier o ministro dell’Interno ha pensato di modificare ancora una volta la norma.
Salve vorrei sapere si posso avere il reddito 2017 a gennaio con busta paga i contratto di lavoro da 6 mese perché mi rinnovano ogni 6 perché devo portare mia figlia minorenne e non vorrei aspettare tutto un anno posso dimostrare che ho il reddito di più di quello che bisogna grazie mille
Ho asilo politico . Nel 2016 ho fatto la domanda per ricongiungimento famigliare per le mie figlie . In quel periodo erano minorenne 17 e 14 anni . La mia figlia più grande già compiuto 18 anni . Adesso sono arrivati da me . Da ufficio stranieri mi ricevuto anche un appuntamento . Ora dobbiamo aspettare nulla osta per le mie figlie no lo so quando tempo . Invece loro devono andare avanti con studi .
Perché la domanda per la mia figlia più grande stata fatta molto prima di compilare 18 si po avere ricongiungimento in breve tempo per avere possibilità stare con me ( con la mamma , papà di loro stato uciso ) e frequentare anche studi ?