Novità sull’emersione degli stranieri dal lavoro irregolare 2020
Decreto Rilancio, arriva l’ok con dei limiti: scompare lo scudo penale per il datore di lavoro che si avvale della sanatoria
Per i lavoratori irregolari dell’agricoltura e settore domestico finalmente c’è l’accordo politico tra Partito democratico, Italia Viva e Movimento 5 stelle sugli stranieri da far emergere dal lavoro nero.
2 giorni di trattative serrate, malumori, incontri notturni a Palazzo Chigi, accordi dichiarati e poi smentiti la mattina dopo; arriva l’intesa nella maggioranza giallo-rossa sulla sanatoria degli stranieri: la disciplina contenuta in una norma del Dl rilancio interessa: manovalanza agricola, baby-sitter, colf e badanti straniere.
Quindi non interesserà altri comparti: come ad esempio l’edilizia o il turismo stagionale.
La conferma è arrivata a mezzanotte dal Pd e M5S.
L’ala dura del Movimento 5 stelle facente capo al Viceministro Crimi trova una quadra con la maggioranza e l’accordo
Il dibattito sull’emersione dal lavoro agricolo ha segnato una spaccatura anche all’interno del M5S tra un’ala più morbida e la fronda anti-sanatoria del Viceministro dell’Interno.
Questo fino ad Oggi, infatti apprendiamo dai profili twitter dei politici coinvolti che l’accordo soddisfa anche l’Onorevole Vito Crimi
“Raggiunto un accordo che ritengo soddisfacente, frutto di un testo modificato e migliorato rispetto a quello di domenica scorsa, che accoglie nostre esplicite richieste e mette al centro il lavoro regolare“.
Conte aveva provato a mediare: “Regolarizzare per un periodo determinato migranti che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria”.
“L’accordo sulle regolarizzazioni dei lavoratori è stato raggiunto. Anche per colf e bandanti. E anche per gli italiani. Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalità e diritti” così il ministro Giuseppe Provenzano.
La sintesi della regolarizzazione stranieri
Rispetto alla prima bozza abbiamo alcune modifiche importanti che definiscono meglio le procedure di emersione e i casi di esclusioni dalla sanatoria.
Condannati per reati di caporalato o sfruttamento della prostituzione o dell’immigrazione clandestina saranno sicuramente esclusi.
Due binari definiti dal Ministero dell’Interno: l’emersione del lavoro in nero e i permessi di soggiorno temporaneo ai lavoratori stranieri.
Quando è possibile presentare le domande
Le domande di regolarizzazione dovrebbero essere presentate dal 1 giugno 2020 al 15 luglio.
Costo regolarizzazione stranieri
Il datore di lavoro a presentare la domanda dovrà versare un contributo forfettario di 500 euro per ciascun lavoratore.
Datori di lavoro esclusi dalle domande
Come anticipato verranno rigettate le domande dei datori di lavoro che sono stati condannati in passato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o riduzione in schiavitù (articolo 600 del codice penale), intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (articolo 603 bis del codice penale) o se i lavoratori non saranno assunti in seguito alla regolarizzazione.
Stranieri esclusi dall’emersione
Sono esclusi gli stranieri interessati da un decreto di espulsione, quelli che sono stati condannati anche in via non definitiva per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice penale, per i delitti contro la libertà personale, per il traffico di stupefacenti, per lo sfruttamento della prostituzione, per il favoreggiamento dell’immigrazione o dell’emigrazione clandestina.
Annullate le domande in cui si dichiara falsamente i dati dell’emersione.
Per affrontare l’emergenza sanitaria i datori di lavoro che hanno impiegato cittadini stranieri con il permesso di soggiorno scaduto potranno richiederne l’emersione e la regolarizzazione a fronte della stipula di un contratto di lavoro subordinato.
Paletti per gli stranieri: presenza in Italia
Potranno accedere alla misura tutti quelli che sono stati identificati con fotosegnalamento prima dell’8 marzo del 2020 o che possono dichiarare di essere presenti (reddito o domicilio ?) in Italia continuativamente prima di quella data.
Gli stranieri che hanno un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 o in scadenza, che non hanno lasciato il paese prima dell’8 marzo 2020, potranno chiedere un permesso di soggiorno temporaneo per cercare un lavoro.
Non è ancora stato stabilito quanto tempo durerà il permesso di soggiorno temporaneo.
I settori lavorativi per cui si applica questa misura sono: l’agricoltura, l’allevamento e la zootecnia, la pesca e l’acquacoltura, l’assistenza alle persone affette da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza, il lavoro domestico.
Disclaimer: non è possibile ancora presentare istanze
La disciplina non ha ancora forza di legge e non è possibile presentare ancora le domande.
Aggiornamento a cura dello Studio Legale
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