Sfruttamento lavorativo, tutti i diritti dei lavoratori stranieri
Molto spesso si parla di sfruttamento lavorativo a cui sono sottoposti i cittadini di nazionalità straniera, specialmente in determinati settori (come ad esempio quello agricolo, dove sono frequenti gli episodi di caporalato).
Anche per questo è bene ricordare come i diritti legati al lavoro vadano ad equiparare il lavoratore straniero e il cittadino italiano nel godimento degli stessi. Si tratta non solo di salute e sicurezza sul lavoro, ma anche delle pari opportunità tra i lavoratori maschili e femminili, la tutela contro ogni forma di discriminazione, il diritto ad un compenso equo e proporzionato alla mansione svolta.
Inoltre, è da sottolineare il diritto a conciliare la vita lavorativa con quella familiare, il diritto al riposo e infine il diritto all’adesione o meno ad un sindacato, oltre a tutti i diritti previsti nel contratto di lavoro o nel contratto collettivo nazionale che fa riferimento al settore relativo al proprio lavoro.
Oltre a tutti questi diritti, è necessario ricordarne anche altri che vanno proprio ad impedire uno sfruttamento sul posto di lavoro.
Ad esempio, in fase di colloquio il datore di lavoro non può porre domande su opinioni politiche, né tantomeno su credenze religiose e neppure su stato di gravidanza, sieropositività, stato civile o stato di famiglia.
Anche sull’orario di lavoro esistono delle regole ben precise. L’orario normale è infatti fissato in 40 ore settimanali, in base ai contratti collettivi di lavoro; il lavoro straordinario è possibile, ma deve essere contenuto. Inoltre, al lavoratore spettano 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e un periodo di riposo che deve essere di almeno 24 ore consecutive ogni sette giorni (solitamente la domenica).
Le ferie annuali devono durare almeno quattro settimane e non possono essere negoziate in alcun modo. Inoltre, devono essere obbligatoriamente retribuite.
Lo sfruttamento lavorativo si verifica nel momento in cui il lavoratore percepisce un salario inferiore allo standard nazionale, oppure sproporzionato rispetto alla quantità di ore in cui si presta servizio; inoltre, sono situazioni di sfruttamento lavorativo anche gli orari di lavoro prolungati ripetutamente e la privazione del riposo settimanale, così come la mancata retribuzione relativa alle ferie annuali e alle assenze per malattia.
In più, la salute e la sicurezza sono aspetti prioritari sul posto di lavoro, e la loro continua violazione rientra tra gli aspetti che prefigurano uno sfruttamento lavorativo, così come l’uso di metodi degradanti per la sorveglianza dei lavoratori.
Per salvaguardare la sicurezza dei propri dipendenti, il datore di lavoro è tenuto all’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) dove vengono analizzati tutti i possibili rischi sul luogo di lavoro; inoltre, tutti i locali, gli impianti, i macchinari e le attrezzature devono essere opportunamente messi a norma; in aggiunta, va organizzato a dovere il servizio di prevenzione e protezione, oltre alla nomina di figure indispensabili per la sicurezza sul lavoro; infine, è necessario provvedere all’informazione, alla formazione e all’addestramento dei lavoratori.
In caso di sfruttamento lavorativo, il lavoratore può rivolgersi ai sindacati, ma anche alle associazioni di categoria e ai servizi territoriali del Comune in cui risiede. Inoltre, sono presenti in ogni territorio diverse associazioni che mettono a disposizione assistenza a favore dei cittadini stranieri.
Nei casi più urgenti, si può anche chiamare il numero verde 800.290.290, gratuito, attivo 24 ore su 24 e opportunamente istituito per fornire informazioni utili e orientamento ai servizi del territorio o, in caso di emergenza, assistenza per specifiche esigenze. Ogni giorno è possibile parlare con mediatori linguistico-culturali.
L’altra iniziativa è l’Helpdesk interistituzionale Anticaporalato, attivo dal giugno 2021 e destinato ai cittadini stranieri che subiscono sfruttamento lavorativo sul posto di lavoro. Il supporto è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 18:30.