Assunzione di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno o con permesso scaduto
L’impiego di lavoratori irregolari è una vera piaga per il nostro Paese e per il lavoro.
Per questo motivo il Ministero dell’Interno, con il decreto del 10 febbraio 2017, ha stabilito le modalità con le quali garantire ai cittadini stranieri la possibilità di conoscere le norme sulle sanzioni previste per i datori di lavoro che impieghino delle persone presenti irregolarmente sul territorio italiano.
La disciplina in questione è stata recepita con un decreto legislativo, il numero 109 del 2012, che a sua volta ha recepito la direttiva europea.
DECRETO Ministero dell’Interno 10 febbraio 2017 Determinazione delle modalità e dei termini per garantire ai cittadini stranieri interessati le informazioni di cui all’articolo 6, paragrafo 2, della direttiva 2009/52/CE, che introduce norme minime relative a sanzioni ed a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, recepita con il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109
Scopo della normativa è quello di permettere ai lavoratori irregolari di conoscere i loro diritti prima di essere rimpatriati, e di sancire il dovere per il datore di lavoro di retribuire regolarmente i lavoratori stranieri irregolari prima che essi vengano rimpatriati.
Innanzitutto, ai sensi dell’articolo 1 comma a, il datore di lavoro è da ritenere responsabile nei confronti del lavoratore irregolare:
- in primis per il pagamento di tutte le retribuzioni arretrate, il cui livello deve essere pari alle retribuzioni come stabilite dai contratti collettivi nazionali, a seconda del livello dell’attività svolta, e comunque non deve trattarsi di una retribuzione minore rispetto all’importo mensile dell’assegno sociale per i lavoratori domestici;
- ai sensi del comma b dello stesso articolo 1, il datore di lavoro è anche responsabile del pagamento dell’importo pari alle imposte ed ai contributi previdenziali che, ai sensi di legge, avrebbero dovuto essere versati al soggetto irregolare se egli fosse stato assunto come previsto dalla legge, ivi comprese le sanzioni amministrative e le penalità di mora.
Come abbiamo avuto modo di vedere, lo scopo di questa disciplina è soprattutto quello di permettere ai cittadini stranieri assunti irregolarmente di poter conoscere i diritti che hanno nei confronti del loro datore di lavoro prima di essere rimpatriati.
A questo scopo, il decreto in questione prevede un modello notificato dall’Ufficio o Ente che si occupa di rintracciare lo straniero, e gli consegna direttamente il modello prima di procedere al provvedimento di rimpatrio, in modo che egli possa conoscere i propri diritti.
Questa legge vuole anche evitare gli abusi dei datori di lavoro che non retribuiscono i lavoratori assunti irregolarmente al momento del loro rimpatrio.
Lavoratore clandestino sanzioni
Si ricorda che comunque ex lege non è possibile assumere uno straniero che non abbia permesso di soggiorno valido, oppure che non abbia richiesto il rinnovo secondo quanto stabilisce la legge.
In questo caso, il datore di lavoro va incontro anche ad una serie di sanzioni, fra cui la reclusione da 6 mesi a tre anni, ed una multa di 5mila euro per ogni lavoratore impiegato.
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