Ritardo nel lasciare l’Italia dopo un soggiorno, cosa si rischia?
Il limite massimo per i visti di soggiorno tipici è di 90 giorni. In caso di uscita ritardata dall’Italia può scattare in alcuni casi una multa (per soggiorno irregolare) ma anche la segnalazione allo SDI
L’attuale legge di immigrazione (Testo Unico Immigrazione) che regolamenta il soggiorno dei cittadini stranieri in Italia prevede un termine massimo di 90 giorni prima di lasciare il nostro Paese in caso di visita turistica, salvo casi specifici che vanno regolarmente documentati già prima della partenza.
E allora cosa succede se invece lo straniero (indipendentemente dal suo sesso) lascia l’Italia dopo aver superato il limite temporale imposto dalla legge?
Chi si occupa di controllare i documenti alle frontiere ha l’obbligo di timbrare il passaporto o altro documento di identità valido sia all’entrata che all’uscita da un Paese, indicando al contempo anche la data precisa e il posto di frontiera dal quale è transitato il cittadino straniero.
In entrata quindi non ci saranno problemi se il suo visto o permesso per il soggiorno è valido, ma sorgeranno in uscita se si è trattenuto in Italia per un tempo superiore a quello del visto/permesso.
In particolare qualora l’identificazione dello straniero che si è fermato in Italia privo di un titolo di soggiorno valido avviene durante i controlli della polizia di frontiera mentre sta lasciando di sua spontanea volontà il territorio nazionale, in quel caso non verrà emesso nessun decreto di espulsione nei suoi confronti e non gli verrà comminata la multa (salata) normalmente prevista dalla normativa per casi come questo.
Nuovo visto turistico : possibile diniego in caso di ritardi a lasciare il paese
Resta però il problema nella richiesta di un nuovo visto turistico per l’Italia nel proprio paese d’origine
Quando infatti il soggetto in questione richiederà un nuovo visto per turismo (quindi ancora una volta valido per un lasso temporale modesto e certificato), le autorità consolari potranno richiedere spiegazioni riguardo al soggiorno prolungato e valutare se la persona in questione rappresenti o meno un rischio per il Paese che visita.
Segnalazione nello SDI
In quest’ultimo caso particolare infatti il visto può essere negato e lo straniero può essere segnalato all’interno del Sistema d’Informazione Schengen.
Si tratta di un database condiviso da tutti i Paesi che fanno parte dell’accordo Schengen e quindi se l’interessato prova a richiedere un visto turistico per un altro Paese di quest’area potrà trovare problemi per il rilascio del nuovo visto.
Inoltre è bene ricordare che anche i cittadini provenienti da Paesi firmatari di accordi bilaterali con l’Italia o con l’Unione Europea per l’eccezione del visto sono soggetti ad un limite massimo consentito per soggiorni di breve durata pari a 3 mesi.
Anche in questo caso quindi le autorità di frontiera durante il controllo dei documenti possono dedurre che lo straniero rappresenti un rischio migratorio e respingere il suo ingresso in frontiera.
Infine la legge proibisce il prolungamento del soggiorno turistico oppure richiedere il rilascio di un nuovo visto intanto che lo straniero si trova in Italia, a meno che non si tratti di un caso che prevede un’emergenza documentata.
Se il passaporto è scaduto in Italia ? il lasciapassare del consolato
Se il passaporto si perde o scade durante il soggiorno in Italia occorre munirsi del Lascia Passare. E’ un documento internazionale di viaggio che sostituisce in modo provvisorio il passaporto e permette al suo possessore di recarsi nel proprio paese di origine.
Ha una validità massima di 6 mesi e permette solo l’ingresso nel paese d’origine.
In particolare i bimbi o neonati nati in Italia, se non possiedono il passaporto, devono avere il lasciapassare dal consolato per uscire dall’Italia e munirsi del nuovo passaporto per poter rientrare nuovamente.
Rischio l’espulsione uscendo dalla frontiera italiana ?
No, l’articolo 2-ter dell’articolo 13 testo unico immigrazione espressamente specifica che “l’espulsione non è disposta, né eseguita coattivamente.., nei confronti dello straniero identificato in uscita dall’Italia durante i controlli di polizia alle frontiere esterne“
La ragionevolezza della norma è nel venir meno dell’interesse dello Stato a disporre l’espulsione, o a eseguirla coattivamente, nei confronti di chi volontariamente lascia il territorio italiano.
Vuoi chiedere la cancellazione della segnalazione dallo SDI Schengen, chiedi un preventivo..
La persona è uscita dall’Italia attraverso l’ Austria. E’ stata fermata apponendogli un timbro sul passaporto. Con divieto di rientrare in Europa per 3 anni.
Essendosi sposata da poco tempo in Ucraina con cittadino ucraino regolarmente soggiornate in Italia
vorrebbe sapere se può ricongiungersi con il marito con pratica di ricongiungimento familiare senza farsi carico della segnalazione SDI o deve prima cancellare la segnalazione dallo SDI.
In questo caso, quale il costo della pratica ed i tempi per ottenere la cancellazione?
In tale attesa, distinti saluti.