Ricongiungimento familiare, flussi e asilo: il decreto legge 11 ottobre 2024 n. 145 convertito in legge

DL 145/2024: convertito in legge il decreto sui flussi, sfruttamento e protezione internazionale

Con il voto di fiducia del Senato, il Decreto Legge 145/2024 è stato convertito in legge, apportando significative modifiche alle norme sull’ingresso di lavoratori stranieri, la gestione dei flussi migratori, la protezione internazionale e la lotta al caporalato.

Il testo definitivo, approvato con 99 voti favorevoli, 65 contrari e un astenuto, introduce una serie di novità volte a disciplinare meglio l’ingresso e la permanenza di cittadini stranieri in Italia, rafforzando al contempo il sistema di tutela per le vittime di sfruttamento.

Novità principali: più opportunità per le lavoratrici straniere

Una delle modifiche più rilevanti introdotte nel corso dell’iter parlamentare è la riserva del 40% degli ingressi programmati per lavoro subordinato alle lavoratrici straniere. Questo cambiamento mira a promuovere una maggiore inclusione femminile nel mercato del lavoro e rappresenta un passo avanti nella lotta alle discriminazioni di genere.

Questa disposizione si inserisce nel quadro del Decreto Flussi 2025, per il quale si sono recentemente concluse le fasi di pre compilazione delle domande di nulla osta.

I “click day”, previsti per febbraio 2025, saranno il banco di prova per verificare l’efficacia di queste nuove disposizioni. Inoltre, il testo approvato introduce una programmazione triennale degli ingressi per il periodo 2026-2028, stabilendo un piano più stabile e prevedibile per la gestione dei flussi migratori.

Stretta sui ricongiungimenti familiari

Il decreto introduce una significativa restrizione sui ricongiungimenti familiari, stabilendo che potranno essere richiesti solo dopo due anni di soggiorno legale ininterrotto sul territorio italiano.

Questa modifica è accompagnata da una nuova regolamentazione sull’idoneità degli alloggi: il Comune sarà responsabile di verificare il numero di occupanti e il rispetto dei requisiti minimi, prevenendo situazioni di sovraffollamento e garantendo condizioni abitative dignitose.

Tale misura risponde alla necessità di controllare meglio i flussi migratori legati alla ricongiunzione familiare, assicurando che queste procedure non aggravino le problematiche legate alla carenza di abitazioni idonee.

Il testo di conversione del DL 145/2024 formalizza la definizione per legge della lista dei Paesi di origine sicuri, per i quali saranno applicate procedure accelerate per il riconoscimento della protezione internazionale.

Questa lista mira a snellire i processi burocratici e a concentrare le risorse sui casi che necessitano di maggiore attenzione, come quelli provenienti da contesti di reale pericolo o instabilità politica.

La misura rappresenta un ulteriore tentativo di uniformare le procedure italiane agli standard europei, garantendo un trattamento più rapido per i cittadini provenienti da Paesi considerati sicuri, senza tuttavia trascurare la necessità di verificare caso per caso eventuali richieste di asilo che presentino elementi di rischio individuale.

Competenza per i trattenimenti: passaggio alle Corti d’Appello

Un’altra novità rilevante riguarda il trasferimento della competenza sui provvedimenti di convalida e proroga del trattenimento dei richiedenti asilo dalle sezioni specializzate dei tribunali ordinari alle Corti d’Appello. Questa modifica punta a garantire una maggiore uniformità nelle decisioni e ad accorciare i tempi di esame dei ricorsi relativi alle misure restrittive applicate nei confronti dei migranti.

L’intervento normativo, pur sollevando alcune perplessità in termini di carico di lavoro per le Corti d’Appello, mira a rafforzare la trasparenza e l’efficienza del sistema giudiziario, allineandolo a un quadro giurisdizionale più centralizzato.

Lotta al caporalato: maggiore tutela per le vittime

Il decreto prevede inoltre misure rafforzate per la tutela e l’assistenza delle vittime di caporalato. Questi interventi sono stati elaborati in risposta alla necessità di contrastare lo sfruttamento lavorativo, soprattutto in settori critici come l’agricoltura e l’edilizia.

Il rafforzamento delle sanzioni e dei controlli, unito alla promozione di percorsi di reinserimento lavorativo per le vittime, rappresenta un segnale chiaro nella lotta contro questa forma di criminalità organizzata.

Tra le misure operative, spicca l’obbligo per i datori di lavoro di dimostrare la regolarità dei contratti e delle condizioni di lavoro, garantendo standard minimi di dignità e sicurezza.

Con l’approvazione definitiva del DL 145/2024, l’Italia compie un passo importante nella regolamentazione dei flussi migratori e nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori stranieri. Le disposizioni contenute nel decreto cercano di bilanciare le esigenze di tutela dei diritti umani con quelle di ordine pubblico e gestione efficace dell’immigrazione.

Tuttavia, restano aperte alcune questioni, come l’effettiva implementazione delle misure nei tempi previsti e il rischio di un aumento dei carichi amministrativi per gli enti locali e i tribunali. Sarà cruciale monitorare l’impatto di queste novità, soprattutto in vista della loro applicazione pratica nel 2025 e nei successivi anni di programmazione.

Aggiornamento a cura dello Studio Legale Avv Angelo Massaro

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