Visti dalla Cina, da Expo si cambia?
Expo 2015 si aspetta almeno un milioni di visitatori dalla Cina ma i tempi per i visti turistici rimangono lunghi
Almeno un milione di visitatori dalla Cina. Un obiettivo ambizioso, quello che si sono posti gli organizzatori di Expo 2015 che ha appena aperto i battenti a Milano, ma secondo loro possibile anche in virtù degli accordi instaurati da tempo con le autorità cinesi.
Perché nonostante l’evoluzione dei tempi, uscire dal Paese asiatico in massa non è ancora così semplice a causa di una burocrazia rimasta molto rigida e che potrebbe concedere a fatica i visti ai suoi connazionali pronti a spostarsi da qui ad ottobre verso l’Italia nonostante il padiglione della Cina sia uno dei più ammirati già nei primi giorni di Expo.
Il visto turistico per l’Europa prevede paletti molto rigidi e questo potrebbe scoraggiare la gran parte di quelli che invece avrebbero intenzione di volare in Italia, anche alla scoperta dei suoi altri tesori.
Una soluzione pratica però potrebbe arrivare grazie alla proposta dell’ex ministro del Turismo, Piero Gnudi, che quando era in carica nel 2011 aveva avviato una serie di contatti per facilitare le pratiche necessarie all’ottenimento del visto, un po’ come era successo in occasione delle Olimpiadi 2012 a Londra. Ma al momento non esistono scorciatoie e non sono stati previste domande agevolate per chi voglia visitare l’Expo.
Inoltre secondo le rigide regole imposte in Cina il visto va chiesto almeno con tre mesi di anticipo e i primi dati relativi al 2015 parlano di sole 13 mila richieste in più rispetto ad un anno fa, per una cifra complessiva inferiore ai 90 mila. Lontani dal milione previsto, anche se c’è tempo per tirare le somme.