Autocertificazione stranieri e permesso di soggiorno

Le autocertificazioni per gli stranieri, arriva il nuovo rinvio per il pieno utilizzo

Autocertificazioni in tema di immigrazione

Si aspettava per il 2023 una nuova legge che consentisse agli stranieri di produrre un’autocertificazione per i documenti in materia di immigrazione, ma ancora una volta l’entrata in vigore è stata rinviata. Vediamo insieme perché e quali saranno le conseguenze.

Già da diverso tempo si discuteva in Italia in merito alle norme relative alle autocertificazioni in tema di immigrazione per tutti i cittadini di altri Paesi presenti in Italia.

Sostanzialmente si parlava, e si parla ancora, di offrire a detti cittadini la possibilità di compilare un’autocertificazione in merito a determinate questioni anziché procurarsi i certificati originali con tutto ciò che comporta ottenerli in termini di lavoro e tempistiche, andando così a rendere di fatto il lavoro molto più agevole.

Questo però non è stato possibile e tra poco vedremo perché, ma quel che è certo è che in questo modo questi soggetti dovranno continuare a presentare i certificati originali ed a seguire le procedure spesso lunghe previste per l’ottenimento.

Proprio come è accaduto in passato, anche a fine 2022 è stata comunicata la proroga all’entrata in vigore delle norme in materia di autocertificazioni parte di cittadini di paesi terzi in Italia.

Nuovo “decreto milleproroghe” DL. 198/2022, articolo 2, comma 1

A regolamentare la materia, a dire il vero e rimandarne la regolamentazione, è stato il nuovo “decreto milleproroghe” (DL. 198/2022, articolo 2, comma 1), che ha previsto la data del 31 dicembre 2023 come nuovo termine a partire dal quale anche ai cittadini extra UE regolarmente soggiornanti in Italia potranno poter ricorrere alle dichiarazioni sostitutive, vale a dire le autocertificazioni, in merito ad argomenti quali gli stati, le qualità personali e i fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani in materia di immigrazione.

Per comprendere le motivazioni per le quali si arriva a questo frequente rinvio, si può fare riferimento a quanto spiegato da Governo nella relazione illustrativa del nuovo decreto milleproroghe

“L’efficacia delle disposizioni è subordinata alla realizzazione di un canale informatico in grado di consentire l’acquisizione dei diversi certificati esclusivamente attraverso il ricorso a sistemi informatici e banche dati.

In particolare, le azioni di informatizzazione dei suddetti processi lavorativi sono pertanto condizionate dal completamento di operazioni tecniche, finalizzate alla costituzione e all’alimentazione dei necessari sistemi informatici e delle relative banche dati.

Il percorso di implementazione informatica è pertanto tecnicamente complesso e, peraltro, non vede coinvolto il solo Ministero dell’interno, ma anche le diverse Amministrazioni dello Stato (ex plurimis, Giustizia, Lavoro, Istruzione ecc.) deputate al rilascio dei certificati e delle informazioni specificamente elencati nella norma.

Tali interventi di adeguamento tecnologico- tuttora in corso presso le altre Amministrazioni coinvolte – impongono di posticipare il termine di applicazione delle disposizioni in materia, dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023.

Procedure del Testo Unico Immigrazione

Per completezza, va detto che la deroga in questione è prevista unicamente per quei documenti afferenti all’ambito delle procedure previste dal Testo Unico Immigrazione.

Tra queste abbiamo le domande di rilascio, rinnovo e conversione del permesso di soggiorno.

Per tutti gli altri procedimenti resta la possibilità per i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente all’interno del territorio italiano di utilizzare le dichiarazioni sostitutive laddove previsto dalla legge, a patto che questa si riferisca a stati, qualità personali e fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani.

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