Bonus bebè 2021 e permesso di soggiorno

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Bonus bebè e bonus asilo nido 2021: cifre, coperture, domande

Il governo ha confermato anche per il 2021 la copertura per i due sostegni al reddito, bebè e asilo nido. Vediamo come funzionano e chi può presentare la domanda

Il governo, anche per questo anno, ha trovato la copertura economica per sostenere sia il bonus bebè che il bonus asilo nido.

Ma non mancano le novità in queste due forme di sostegno, a partire dal bonus bebè. Infatti nel 2019 l’importo era stabilito in base alle fasce di reddito, mentre quest’anno verrà calcolato in maniera stabile fino ad un tetto di 40mila euro.

Per le fasce successiva andrà invece a diminuire. Invece l’importo del bonus nido 2021 dipenderà dall’Isee familiare.

Scendiamo in dettaglio per vedere come funzioneranno questi due sostegni al reddito nel 2021.

Bonus bebè per stranieri

Il bonus bebè viene erogato per 12 mesi, a partire dalla nascita oppure da quando il bambino entra in famiglia dopo un’adozione o un affidamento.

Funziona dal 2015 e nel 2019 la cifra era pari a 160 oppure 80 euro mensili per famiglie con Isee fino a 25mila euro

Importi e destinatari del bonus bebè 2021

Per il 2021 ci sono modifiche importanti che riguardano gli importi ma soprattutto i destinatari.

Infatti è stato cancellato il tetto dei 25mila euro di Isee, aprendo quindi a molte più famiglie destinatarie. E continua a valere sia per i genitori naturali che per i figli adottati oppure in affido temporaneo, tra il 1° gennaio e 31 dicembre 2020

Gli importi

Il bonus bebè 2020 prevede quindi un assegno di 1.920 euro (vale a dire 160 euro mensili) se l’Isee è compreso tra 0 e 7.000 euro. Scende a 1.440 euro (120 euro mensili) se l’Isee è compreso tra 7.001 e 40.000 euro ed è pari a 960 euro (quindi 80 euro al mese per 12 mesi) se l’Isee è superiore a 40.000 euro.

Per i figli successivi al primo, sempre nati in famiglia oppure adottati o in affido, 2.304 euro (192 euro mensili) se l’Isee è compreso tra 0 e 7.000 euro. 1.728 euro (144 euro mensili) se l’Isee è compreso tra 7.001 e 40.000 euro e ancora 1.152 euro (96 euro al mese per 12 mesi) con Isee superiore a 40.000 euro. La maggiorazione quindi è del 20%.

La copertura da parte del governo sarà pari a 348 milioni di euro nel 2020 e 410 milioni nel 2021. Quindi se ci fosse un numero di richieste superiore alla cifra complessiva, le cifre singole potrebbero scendere.

Quando viene erogato

L’assegno viene erogato dalla data di nascita o d’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione (o dell’affidamento preadottivo) fino al compimento del primo anno di età. Oppure fino al primo anno dall’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo.

Viene assegnato fino a quando il figlio compie un anno d’età oppure completi un anno dall’ingresso in famiglia a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo.

Oppure il figlio raggiunge 18 anni d’età (nel caso di adozione) o ancora si verifica una causa di decadenza (per revoca dell’adozione, per decesso del figlio, per affidamento del minore a terzi). Infine se il richiedente perde i requisiti.

Bonus asilo nido 2021

Per poterlo richiedere i termini essenziali che riguardano i genitori sono:

  • convivenza con il figlio
  • cittadinanza italiana, di uno Stato europeo o di uno Stato extraeuropeo ma con regolare permesso di soggiorno
  • residenza in Italia
  • possesso di Isee valido dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020

Anche in questo caso la domanda deve essere presentata all’Inps di competenza territoriale tramite l’aiuto di un patronato, oppure sul sito internet dell’istituto (www.inps.it) nella sezione servizi per il cittadino (se in possesso di Pin dispositivo o identità digitale unica Spid o Cns.

O ancora tramite il contact center Inps ai numeri 803.164 da rete fissa o 06.164164 da rete mobile. Anche in questo caso serve un Pin.

Il bonus asilo nido 2020 va a coprire parzialmente o totalmente, a seconda della cifra, quello che le famiglie pagano per il nido fino al compimento dei 3 anni di età.

Per l’anno in corso ha una copertura prevista pari a 520 milioni di euro e varia a seconda del reddito.

In particolare sarà di :

3.000 euro con un Isee fino a 25.000 euro, 2.500 euro con un Isee da 25.001 euro a 40.000 euro e di 1.500 euro con un Isee da 40.001 euro in su.

Bonus bebè 2019 e l’orientamento ministeriale restrittivo

L’Inps ha sempre seguito l’indirizzo secondo cui i cittadini extracomunitari senza carta di soggiorno in Italia non possono godere del bonus bebè.

Il bonus bebè ?

Un contributo giusto, ma non per tutti perché l’Inps ha chiarito una volta per tutte chi ne possa beneficiare e chi no: sicuramente toccano a tutte le famiglie con un Isee inferiore a 25 mila euro, che beneficiano di 960 euro l’anno per i primi 36 mesi del bambino (diventano il doppio se l’Isee è inferiore a 7 mila euro), basta che i genitori siano italiani o comunitari, mentre i cittadini extracomunitari regolarmente risedenti in Italia devono essere titolari della carta di soggiorno, ossia il permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo, oppure avere lo status di rifugiati politici o la protezione sussidiaria.

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Un’interpretazione restrittiva che nei mesi scorsi era già stata messa in discussione da diversi esperti di diritto immigrazione, basandosi sulla direttiva UE del 2011 che allarga questi vantaggi economici a tutti gli stranieri che abbiano un permesso di soggiorno valido per lavorare.

Ecco perché molti papà e mamma stranieri, anche senza carta di soggiorno, hanno presentato domanda confidando in questa interpretazione estensiva della legge.

L’Inps però ha bloccato tutto in base ad un parere specifico del ministero del Lavoro.

La risposta sembra chiara: “troveranno accoglimento le istanze di assegno presentate da italiani o comunitari o stranieri extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno UE di lungo periodo. Al contrario, saranno rigettate le istanze di stranieri extracomunitari con titoli di soggiorno che non siano permessi di soggiorno di lungo periodo UE, oppure privi degli altri requisiti di legge”.

Quindi tutte le domande che ancora non abbiano trovato un accoglimento verranno esaminate una ad una dai singoli uffici Inps territoriali che verificheranno se almeno uno dei due genitori abbia i requisiti necessari per l’accoglimento.

Ma in ogni caso tutte le richieste avanzate da chi non sia in possesso di un permesso di soggiorno idoneo non potranno essere accolte.

Un’interpretazione restrittiva che comunque non sembra essere la parola definitiva: infatti è facile immaginare che ci saranno ricorso in tribunale da parte degli avvocati specializzati in immigrazione delle associazioni che tutelano gli immigrati che considerano lesa la parità di diritti tra cittadini e toccherà ad un giudice stabilire se i bonus siano per tutti i bambini o meno.

La svolta dell’inps dopo le decisioni dei Tribunali

Il bonus bebè sarà versato anche alle mamme extracomunitarie con il semplice permesso di soggiorno. L’Inps adeguandosi all’ordinanza del Tribunale Milano che ha disposto all’Istituto previdenziale di erogare il premio alla nascita anche alle straniere che hanno partorito nel 2017 e con in mano un permesso di soggiorno sia breve che per lungo periodo.

Pertanto l’ordinanza 12.12.2017 n. 6019 del Tribunale accogliendo le doglianze contro le circolari Inps in materia di bonus mamme, per aver limitato le categorie di madri a secondo della discriminante di essere in possesso di PSE normale oppure per soggiornante di lungo periodo (carta di soggiorno).

I Tribunali hanno estendendo il beneficio previdenziale a tutte le novelle mamme regolarmente soggiornanti in Italia e in possesso delle condizioni previste per il beneficio. Ora l’Inps ha preso posizione adeguandosi a questa linea giurisprudenziale.

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